Il prossimo 18 luglio compirà 24 anni, ma alla sua giovane età Sivert Guttorm Bakken ha già avuto una carriera tutt’altro che banale. Prima i successi agli YOG, poi le altre medaglie nelle categorie giovanili, quindi l’esordio in IBU Cup e le prime vittorie tra i senior nonostante la giovanissima età, poi le medaglie agli Europeei del 2020 e il trionfale weekend di Minsk che gli era valso la convocazione per l’esordio in Coppa del Mondo a Holmenkollen, cancellato dall’esplosione della pandemia.
Un esordio rinviato solo di pochi mesi, almeno apparentemente, ma l’attesa si è poi allungata a causa di un problema di fibrillazione atriale, che da tempo gli dava fastidio quando le frequenza cardiache si alzavano, diventato insostenibile. A quel punto Bakken è stato costretto ad operarsi, poi, appena tornato, si è subito preso l’esordio in Coppa del Mondo a Oberhof nel 2021. Ma per il salto di qualità ha dovuto aspettare questa stagione. Una convocazione in Coppa del Mondo guadagnata con le ottime prestazioni di Sjusjøen, le due top ten di Østersund senza errori al tiro e il posto fisso in Coppa del Mondo. Alle Olimpiadi, Bakken non ha potuto gareggiare, in quanto riserva di quattro fenomeni, ma nell’ultima gara di Coppa del Mondo il giovane norvegese, proprio a Holmenkollen, ha vinto la mass start di chiusura della stagione, suo primo successo in Coppa del Mondo, che gli è valso anche, ad appena 23 anni, la prima coppa di specialità. Subito una sfera di cristallo, quindi, per questo giovane.
A NRK, Bakken non ha nascosto le emozioni per questo successo: «È stato incredibile. Non so se mi è ancora completamente chiaro (cosa sia accaduto, ndr). Alla fine è stato un duello serrato. Ero molto stanco. Quando sono riuscito a tenere il passo sull’ultima salita, ho pensato "ora devo solo provarci". Avevo completamente finito le energie. Prima di oggi, pensavo di provare a fare un finale degno nella stagione. Sfrutta al meglio la situazione. Mi sentivo un po’ pesante durante il riscaldamento e ho pensato che avrei dovuto accettare ogni risultato. Poi ho concluso con una vittoria, la coppa e un incontro con il Re».
Un successo arrivato solo un anno dopo l’intervento al cuore per risolvere i problemi di fibrillazione atriale che ad alta frequenza cardiaca spesso lo costringeva ad interrompere allenamenti o gare. «È stato senza dubbio fondamentale per tenere il passo a questo livello qui – ha affermato Bakken – mi permette di allenarmi meglio e dare tutto nelle competizioni. Sono molto grato che funzioni bene come ha fatto fino ad ora».
Dall’altra parte, Bakken ha ancora un po’ di incertezza: «Fisicamente, ha funzionato abbastanza bene fino in fondo, ma mentalmente è un po’ su e giù. Non si è mai del tutto sicuri che le cose possano andare bene dopo un’operazione del genere».
Presto però i dubbi si dissiperanno e Bakken potrà affrontare la prossima stagione con ancora più consapevolezza dopo un anno da grande protagonista. La strada verso Milano-Cortina 2026 inizia ora e con questo carattere che lo porta a non arrendersi mai, il giovane norvegese ha tutte le carte in regola per ritagliarsi un ruolo da protagonista.