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Biathlon

Guerra in Ucraina – Le drammatiche immagini pubblicate dalla biatleta Blashko; e la russa Kuklina prega per lei

La situazione in Ucraina è sempre più drammatica e i biatleti stessi, come gli altri sportivi, stanno cercando di impegnarsi a difendere la loro patria in ogni maniera a loro possibile. C’è chi ha mollato la carabina e imbracciato il fucile per andare a combattere e difendere il proprio paese dall’ingiustificata invasione russa, e chi, invece, sta utilizzando il proprio seguito sui social internazionali per denunciare l’accaduto anche ai tanti follower russi che in patria hanno soltanto una versione dei fatti, in un paese, quello di Putin, che arresta coloro che scendono in piazza a manifestare.
Drammatico il post, accompagnato da immagini e video, pubblicato ieri da Darya Blashko, ventiseienne bronzo mondiale con la staffetta femminile dell’Ucraina a Pokljuka 2021. Un video da vedere, far girare e mostrare a chi forse ha visto troppi film e ritiene che la guerra sia solo una finzione cinematrografica.
«Ciao! So che molti si sono già "svegliati" e capito cosa sta succedendo – ha scritto l’atleta ucraina – ma ci sono ancora parecchie persone che pensano che tutte le foto e i video siano del 2014, che si tratti di produzioni e fake. Ma ecco cosa mi sta succedendo in questi giorni. All’inizio vivevamo in un seminterrato di una base sciistica a Chernihiv. C’erano sicuramente delle sparatorie in giro, ma fino a un certo momento eravamo abbastanza al sicuro lì. Presto abbiamo dovuto fare le valigie molto velocemente e partire per un altro posto. Eravamo protetti da persone che vivevano con noi insieme in quel seminterrato. Non eravamo molto al sicuro, ma non c’erano ancora minacce dirette.
Il primo avvertimento molto brutto fu il suono di un aereo che scendeva sopra la zona in cui ci trovavamo. Intorno alle 4 del mattino. Questo è spaventoso. È spaventoso perché non si sente il suono quando viene lanciata la bomba. E non sai se sarai ancora vivo tra 5 secondi. Siamo stati fortunati quella volta. Ma il sollievo non durò a lungo. Lo stesso giorno, l’esercito russo, fermo nelle vicinanze, iniziò a bombardare l’area in cui vivevamo in quel momento. Diverse case vennero distrutte, un fienile, i cui frammenti hanno semplicemente "trafitto" la carrozzeria di metallo dell’auto del mio pullman in tutto e per tutto (lo potete vedere nell’ultimo video). In un gran numero di case, le finestre sono state spazzate via dall’onda d’urto. Compreso il luogo in cui eravamo riparati. E ci siamo trasferiti tutti insieme in un’altra casa, dove c’era una buona cantina che avrebbe resistito ai colpi. Nove persone, incluso un bambino, hanno trascorso la notte in una cantina minuscola. Non importava. Vivo e vegeto.

Ma le disgrazie di questa regione non sono finite qui, come si è scoperto, stavano appena iniziando. La mattina del giorno successivo hanno sparato contro la città dalle stesse posizioni, ma all’ora di pranzo sono tornati nella nostra zona. Ora c’erano bombe incendiarie a distanza ravvicinata, perché il tempo dallo sparo al colpo era minimo per qualsiasi reazione. Anche cadere a faccia in giù sul pavimento. In quel momento, abbiamo aiutato a sigillare le finestre di un’altra casa. E questo, in una certa misura, ci ha salvato, perché il guscio non è volato in questa casa. Ma tutto intorno era semplicemente ardente. Alcune persone sono rimaste nella cantina di un’altra casa. Si sono accorti casualmente che la casa era in fiamme e, fortunatamente, sono riusciti a saltare fuori. Ma una donna è rimasta gravemente ustionata».
Questa è la guerra. A Darya Blashko ha risposto un’atleta russa, Larisa Kuklina, che già all’inizio dell’invasione da parte dell’esercito della sua nazione, aveva invocato la pace. L’atleta ha fatto ciò che le è consentito fare, inserire delle mani in segno di preghiera. È stata criticata da alcuni follower ucraini, che non biasimiamo se in questo momento non riescono a rendersi conto che Kuklina ha già fatto tanto soltanto con questo gesto, di più, soprattutto per la sua sicurezza, non le è consentito fare. Ma già quella risposta ha un valore enorme che merita di essere sottolineato.
Di seguito il post di Darya Blashko.

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