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Sci di fondo

Sci di Fondo – Mondiali Juniores, pronostico rispettato nella staffetta maschile: oro alla Russia, Italia 6ª

Lo sport non sarà una scienza esatta, ma se metti insieme in una sola squadra i primi quattro classificati di una trenta chilometri, difficilmente questi non ottengono il successo. La Russia ha conquistato la medaglia d’oro, piuttosto prevedibile alla vigilia, nella staffetta maschile, imitando così quanto fatto dai colleghi più grandi alle Olimpiadi di Pechino.

Un successo netto, arrivato grazie all’ottima prestazione dei due frazionisti a skating, bravissimi a staccare gli altri, completando quanto già tentato dai loro compagni di squadra in tecnica classica. Alle spalle del quartetto russo, a 22” ha concluso la Norvegia, che come accaduto tra le donne, ma in quel caso per l’oro, è riuscita a prendersi l’argento grazie alla splendida volata di Aleksander Elde Holmbø sugli Stati Uniti. Ai piedi del podio l’ottimo Canada, poi la Svezia e l’Italia, che ha concluso al sesto posto grazie a una bella frazione finale di Elia Barp, battuto al fotofinish dallo svedese Anger, ma autore del miglior tempo di frazione.

CRONACA

In prima frazione gruppo compatto, fino a quando il russo Rodionov non ha deciso di mettersi in testa a fare ritmo, finendo così per allungarlo. In testa si è formato un quartetto di atleti e al cambio è stato il Giappone in prima posizione con Sho Kasahara, seguito a ruota dallo svedese Skoglund, il russo e lo statunitense Earnhart. Quindi Norvegia a 9” con Preben Horven, mentre l’Italia ha cambiato settima a 17” con Simone Mastrobattista, bravissimo nello stringere i denti nella seconda parte di frazione.

Dopo un chilometro della seconda frazione si è subito formato un quartetto in testa con lo svedese Danielsson, il russo Ivshin, lo statunitense Bushey e il norvegese Flaaten. Quindi alle loro spalle il Giappone, poi un altro terzetto a 11” con l’italiano Davide Ghio, insieme al canadese McKeever e lo svizzero Albasini. Il russo, oro nella 30 km, ha tenuto immediatamente un ritmo altissimo, staccando presto norvegese e statunitense. Anche il canadese McKeever, è riuscito ad allontanarsi dall’azzurro (classe 2004) e lo svizzero.
Ivshin ha staccato anche lo svedese, che ha formato così un quartetto con Stati Uniti, Norvegia e Canada, di uno straordinario McKeever. Ghio è rimasto invece con Albasini a 25” dalla testa e circa 17” dal podio, mentre il Giappone si è perso.
Nel finale Stati Uniti e Canada (che frazione McKeever!) sono riusciti a riavvicinarsi, così il russo ha cambiato con appena 4” sui due paesi nordamericani e 8” su Svezia e Norvegia. Italia a 30” insieme alla Svizzera.

In testa hanno rallentato nella prima parte della terza frazione, così si è formato un quintetto. Alle loro spalle, a 28” Svizzera e l’Italia con Schwingshackl, che è caduto nel corso del primo giro perdendo inizialmente una decina di secondi e dovendo spendere energie per rientrare.
In testa sono rimasti presto in tre: il russo Denisov, il norvegese Nikolai Elde Holmbø e lo statunitense Hall. Leggermente più indietro il canadese Masson, quindi lo svedese Larsson a 22”. Schwingshackl è rimasto con lo svizzero Savary, ma il distacco dei due è salito a 49”.
Nell’ultimo chilometro e mezzo, il russo è stato protagonista di una grande azione, arrivando al cambio con 7” di vantaggio sullo statunitense, 13” sul norvegese, mentre il Canada ha cambiato solo a 37”. Purtroppo Schwingshackl ha perso le code dello svizzero, arrivando al cambio settimo a 1’05”, risentendo della fatica fatta all’inizio per rientrare.

Nell’ultima frazione il russo Korostelev è partito immediatamente con il suo ritmo, mantenendo il suo vantaggio sullo statunitense Koch e il norvegese Aleksander Elde Holmbø. A metà frazione il vantaggio del russo è salito a 18” sull’accoppiata Norvegia – Stati Uniti. Molto più distanti le altre nazioni, con il canadese Stephen a 51”, lo svedese Anger a 1’01”, mentre Elia Barp ha riagganciato lo svizzero Näff, formando con il tedesco Keck un terzetto a 1’12”.
A 1,5 km dalla fine il vantaggio del russo è salito a 33” su Stati Uniti e Norvegia, che hanno iniziato a lottare tra loro per l’argento, avendo messo ormai almeno una medaglia al sicuro. Dietro a loro, Barp con una bellissima azione è andato a riagganciare lo svedese staccando Germania e Svizzera. Nel finale Korostelev si è gustato la passerella, mentre alle sue spalle Holmbø ha beffato allo sprint lo statunitense Koch. Barp ha invece provato a prendersi addirittura il quinto posto ma ha dovuto cedere al fotofinish allo svedese. Per la classifica finale clicca qui.

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