Quell’abbraccio a fine gara ha colpito molto. Tiril Eckhoff e Marte Røiseland si sono strette per diversi secondi, sussurrandosi l’un l’altra qualcosa, appena superato il traguardo della mass start vinta da Justin Braisaz con le due norvegesi in seconda e terza posizione.
Entrambe classe 1990, entrambe vincitrici seriali, con Eckhoff vincitrice della scorsa Coppa del Mondo e Røiseland in predicato di imitarla quest’anno in nome di una rivalità sentita ma mai andata oltre le righe.
In quell’abbraccio potrebbe celarsi la consapevolezza di essere arrivate al capolinea delle proprie carriere olimpiche.
"L’età avanza, quindi questa potrebbe benissimo essere l’ultima gara olimpica della mia carriera – ha confessato la stessa Røiseland ai microfoni dei reporter norvegesi dopo essersi messa al collo la quinta medaglia di Pechino 2022 dopo gli ori di mista, sprint ed inseguimento ed il bronzo dell’individuale.
"Non potevo chiedere di più: cinque medaglie è un bottino che non potevo neanche immaginare prima della partenza. Ed è stato bello oggi trovarsi spalla a spalla con Tiril, anche se in quel terzo poligono è stato difficile gestire il vento. Ma questo bronzo ha il sapore dell’oro".
Un argento profumato di riscatto invece per Eckhoff, rea confessa dell’affossamento della staffetta femminile di mercoledì.
"Ho pianto tanto, mi sono confrontata con i tecnici e con le compagne – rivela Eckhoff che si è così confermata sul podio olimpico della mass start per la terza edizione consecutiva, seppur senza trovare lo spunto per cogliere l’oro individuale – ad un certo punto in gara mi sembrava di essere in un allenamento, da sola con Marte. Poi si è alzato il vento e nel terzo poligono è stato molto complicato; ho dovuto fare dei piegamenti per ritrovare la stabilità sulle gambe. Il 2026? Molto difficile, quattro anni sono davvero tanti".
Dichiarazioni che arrivano nella stessa giornata dei dubbi manifestati in tal senso da Dorothea Wierer, l’altra ’90 eccezionale: se ne riparlerà a freddo, ma l’impressione è che ad Anterselva, nel 2026, le protagoniste saranno altre.
"Vedremo a marzo, se ci saranno ancora motivazioni", chiosano praticamente in coro Marte ed Tiril.
Intanto però c’è una Coppa del Mondo generale da conquistare, per Marte Røiseland, regina della stagione, regina di Pechino 2022, rassegna a cinque cerchi da record per il biathlon norvegese.
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