Un eccezionale Erik Valnes ed uno straripante Johannes Klæbo regalano alla Norvegia la vittoria nella Team Sprint in tecnica classica di Pechino 2022. Ottima la prova dei finlandesi IIvo Niskanen e Joni Maki che nel finale ha la meglio sulla Russia (Bolshunov – Terentev).
L’Italia di Francesco De Fabiani e Federico Pellegrino perde contatto con i migliori nella quinta frazione, poi Pellegrino ha provato la disperata rimonta, ma il treno per le medaglie era ormai già passato.
Determinanti, come prevedibile, le frazioni dispari. Dopo qualche sgasata poco più che interlocutoria in avvio, la terza frazione ha iniziato a fare vedere qualcosa, con Bolshunov che ha iniziato a riscaldare l’atmosfera, trovando subito pronta risposta in Valnes, mentre Niskanen se ne stava più coperto. Fin lì, tutto abbastanza bene per l’Italia, nonostante il paio di metri pagato in zona cambio da De Fabiani a metà gara. Poca roba, tanto che Pellegrino ci ha messo pochi istanti per ritornare in coda al gruppo dei migliori e poi mettere il naso davanti a tutti – spalla a spalla con il francese Jouve e Klæbo – nel finale del proprio secondo giro.
Nella quinta frazione ecco il momento chiave: in salita Bolshunov si mette a menare in doppia spinta. Un’azione che fa male: De Fabiani, settimo, inizia a perdere contatto insieme a Lapalus. Un divario che va ad ampliarsi per colpa (o merito, a seconda dei punti di vista) di un Erik Valnes in grande spolvero: il norvegese affianca e sorpassa Bolshunov, rilanciando un’azione decisiva per definire il quadro dei team che andranno a giocarsi le medaglie.
Insieme a Russia e Norvegia c’è infatti anche la Finlandia di un Niskanen che nel tratto conclusivo della frazione imprime un’altra accelerata, consentendo al terzetto di scavare un solco prossimo alla decina di secondi su tutti gli altri. De Fabiani, in difficoltà, da il cambio a Pellegrino ottavo con 15" di gap da Niskanen.
Impossibile a quel punto per Chicco rifarsi sotto: davanti Maki si è prontamente messo davanti per tenere sostenuto il ritmo, invito colto in pieno da Klæbo e Terentev, convinti di potersi sbarazzare del finlandese sul rettilineo finale.
Intento riuscito alla perfezione a Klæbo, capace in discesa di accumulare un abbrivio impensabile per gli altri grazie alla tecnica sopraffina per poi prendere il comando delle operazioni nel breve strappo che anticipa l’ingresso nello stadio olimpico. Da quel momento, l’oro era di fatto assegnato: impossibile rifarsi sotto ad un Klæbo così. Alle sue spalle, Maki sorprende tenendo prima il ritmo di Terentev, per poi allungare e regalare così l’argento alla Finlandia.
Klæbo conferma il titolo colto a skating nel 2018 (in coppia con Sundby) e si mette al collo il secondo oro di Pechino 2022, quarta medaglia complessiva considerando anche l’argento della staffetta ed il bronzo della 15km; identico bottino sin qui per Bolshunov. E la 50km conclusiva potrebbe fungere da spareggio.
Riavvolgendo il nastro, nell’ultima frazione Pellegrino ha saputo sbarazzarsi di Francia e Svizzera per mettere a referto il sesto posto finale, in scia a Svezia e Canada.
Il recupero ridotto per l’inserimento nella seconda semifinale (condizione condivisa con Russia e Svezia) può essere una chiave di lettura, ma in fondo la gara ha confermato le criticità della vigilia, con De Fabiani fatica ad esprimersi su alti livelli in turni successivi ravvicinati con avversari di questo livello. E le ultime settimane hanno detto che Niskanen e Bolshunov in classico non si tengono. Aggiungeteci un Valnes extralusso ed i giochi sono fatti. Per tutti gli altri, Italia inclusa, no contest.
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