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Combinata , Coppa del Mondo / Grand Prix

Combinata Nordica – Incredibile Gråbak! Rimonta epica e secondo oro olimpico davanti a Oftebrø e Watabe

Otto anni dopo Sochi, Jørgen Gråbak torna sul trono olimpico della Gundersen sul trampolino grande di Pechino 2022. Un finale imprevedibile dopo il salto mattutino che vedeva il norvegese appesantito di oltre due minuti di gap dal leader provvisorio, il connazionale Jarl Magnus Riiber, tornato in gara dopo l’isolamento per provare a regalarsi il sogno olimpico.
Ma nei 10 chilometri di fondo, disputati a quasi -19 gradi, succede praticamente di tutto: al termine del primo giro, Riiber ha visto volatizzassi quasi l’intero tesoretto accumulato sul trampolino per un errore di tracciato che l’ha portato ad imboccare il rettilineo d’arrivo invece della corsia più interna. Un errore naturalmente figlio della scarsa conoscenza del tracciato di gara. Una svista che si può pesare in una trentina di secondi sperperati. 
Akito Watabe- con Faisst in scia – a quel punto ci mette un amen a chiudere il gap e vedere la leadership più vicina, porta Johannes Lamparter ad aumentare ancor più il ritmo: poco dopo metà gara l’austriaco chiude il buco (era di 1’27) al via, mentre dietro il gruppo trainato da Gråbak e Geiger prova a loro volta l’incredibile risalita. Un rientro che metro dopo metro sembra diventare impossibile. 
Ma nella tornata finale succede di tutto: un’ulteriore azione di Lamparter sulla salita principale fa saltare letteralmente in aria Riiber (difficile immaginarlo vincente anche senza l’errore di tracciato, ma…) e tutto lascia intendere che a spartirsi le medaglie saranno Lamparter, Faisst e Watabe. 
Ma le energie sono al lumicino per tutti. A cominciare proprio da Lamparter, che sbanda vistosamente un paio di volte prima di perdere contatto da un Watabe che inizia a vedere davanti a sé il sogno di una medaglia d’oro.
A quel punto però, quasi dal nulla, compare Gråbak che scortato dal più giovane Jens Lurås Oftebrø piomba sul terzetto di leader e li svernicia sull’ultima salitella, per poi concretizzare il personale bis olimpico sul rettilineo finale, seguito a 0"4 da Oftebrø e a 0"6 da Watabe, alla terza medaglia olimpica personale dopo gli argenti (sul piccolo) di Sochi e PyeongChang.
A Faistt, quarto, resta il rammarico di non aver potuto competere nella volata finale per un posto sul podio che gli avrebbe permesso di scrivere una delle storie più incredibili di questa Olimpiade, lui di fatto "tirato per i capelli" a Pechino solo dopo le positività di Frenzel e Weber; alle sue spalle Lukas Greiderer soffia il titolo di migliore austriaco di giornata ad un esausto Lamparter, con Geiger settimo ed incapace nel finale di tenere il ritmo dell’indiavolato Gråbak. Poi in ottava e nona piazza, ecco i due reduci dall’isolamento, Riiber seguito dall’amico Ilvers
Buono, molto buono, il 22° posto di Raffaele Buzzi che di fatto conferma il piazzamento maturato dopo il salto, mentre Alessandro Pittin ha messo sulla neve una convincente frazione di fondo che l’ha fatto risalire fino al 33° posto; 38° e 39° quindi Samuel Costa e Iacopo Bortolas.

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