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Biathlon , Olimpiadi

Biathlon, Olimpiadi Pechino 2022 – Staffetta maschile drammatica per la Russia, la Norvegia esplode per un oro insperato!

Una staffetta drammatica, il bello ma soprattutto il brutto del biathlon. Il dramma è quello di Latypov, che ha distrutto i sogni di gloria di una Russia che era ormai certa della medaglia d’oro e noi con lei. Un finale drammatico, addirittura cinque errori su otto bersagli e la bellezza di due giri di penalità, quando la Russia aveva 59” di vantaggio prima dell’ultima serie. Clamoroso, perché i suoi compagni erano stati perfetti, appena 3 ricariche utilizzate nei primi sette poligoni, ma anche lo stesso Latypov sembrava essere in grande condizione, era stato perfetto al primo poligono, poi ha ceduto di fronte al peso di una nazione intera. Inspiegabile, impossibile da capire per chi non ha mai vissuto nella propria vita una situazione del genere.

Così, anche in una giornata che sembrava negativa, dopo il giro di penalità rimediato subito da Lægreid, la Norvegia ha trovato una clamorosa medaglia d’oro, ormai totalmente inaspettata con Christiansen che nell’ultima frazione è stato perfetto al tiro, dopo aver risparmiato le energie nel primo giro quando si trovava in gruppo con Fillon Maillet e Nawrath. Oro quindi per Lægreid, Tarjei Bø non impeccabile, uno splendido Johannes Bø e un chirurgico Christiansen. Alle loro spalle la solita Francia, con Claude, Jacquelin, Desthieux e Fillon Maillet. Quindi il bronzo più brutto e meno desiderato, quello della Russia che ha meritato l’oro per sette ottavi di gara. Ai piedi del podio una bella Germania, con Nawrath che ha anch’egli ceduto proprio nell’ultima serie rimediando un giro di penalità che è costato una medaglia.
Quinta piazza per la Svezia, che ha pagato carissima la frazione di Nelin, ma anche un Ponsiluoma tutt’altro che inpeccabile. Bravissimo invece Samuelsson, ma ormai i buoi erano già scappati. Sorprendente il sesto posto finale del Canada, che ha sfruttato un’ultima frazione di altissimo livello da parte di Gow.
Settima posizione per l’Italia che aveva sognato la medaglia per metà gara. Buone le prime due frazioni di Bormolini e Giacomel, che hanno portato l’Italia al terzo posto a metà gara a contatto con la seconda piazza, dimostrando che la scelta dei tecnici di schierarli in apertura di gara era più che giusta. Nella terza frazione sono arrivati poi gli errori di Hofer, che è stato costretto a girare nella serie a terra, mentre è stato poi veloce e preciso in piedi. In ultima frazione Windisch, visti anche gli errori commessi da Russia e Germania, si è preso dei rischi e ha finito per girare in piedi. Ma quinto o settimo posto avrebbe cambiato comunque poco. Peccato, ma la sensazione è che questa squadra possa provare a lottare per una medaglia, anche il prossimo anno a Oberhof.
LA CRONACA
Nel freddo di Zhangjiakou e dimenticata dalla RAI, che ha preferito mandare nuovamente la replica della discesa libera anziché la diretta del biathlon, collegandosi solo a fine seconda frazione, la gara è partita con molto tatticismo nel primo giro. Nella serie a terra velocissimo lo svizzero Stalder, il primo a uscire, ma l’Italia parte bene grazie a un ottimo Bormolini che chiude velocemente i cinque bersagli ed esce al terzo posto. Bene anche Lægreid, Femling, (1 ricarica) Lesser e Khalili, mentre la Francia perde 26” con Claude che è costretto a utilizzare due ricariche. Davanti vanno piano anche nel secondo giro, così Claude recupera e arriva alla seconda serie con 12” di distacco. La situazione si ribalta, gli altri sbagliano, mentre, Claude è velocissimo a coprire tutti i bersagli. In testa esce la Russia con Khalili, che usa una ricarica, seguito da Tsymbal, Labastau e proprio Claude. Bene la Cina con Cheng, poi Bormolini che è sesto a 12”8, bravissimo nell’utilizzare nel modo corretto le due ricariche. Rischia anche la Svezia, ma Femling usa bene le tre ricariche e perde 20”, Lesser è a 35”6 con tre ricariche, mentre Lægreid è costretto a girare, confermando le difficoltà avute con il poligono cinese e regalando un primo colpo di scena alla gara. La Norvegia è a 40”.

Khalili conferma i progressi fatti sugli sci stretti dopo anni di allenamenti con Sorin, l’allenatore di fondiste come Sorina e Stepanova, per citarne alcune, così al cambio la Russia è in testa assieme alla Bielorussia, davanti a un buon Claude a 8”. Nell’ultimo giro Bormolini perde qualcosa in coppia con Cheng, ma al cambio l’Italia è quarta a 31”. Buono l’ultimo giro di Lægreid, tanto che al cambio la Norvegia recupera qualcosa ed è settima a 40”, appena dietro la Svezia e insieme a Germania e Ucraina con Tsymbal esploso nell’ultimo giro.

Loginov stacca subito Lazouski, immediatamente raggiunto da un veloce Jacquelin. Giacomel tiene il ritmo del russo, sempre seguito dal cinese Yan, mentre Nelin aumenta il proprio vantaggio su Tarjei Bø, che come nei giorni scorsi è piuttosto tranquillo tanto da perdere subito una decina di secondi. Loginov è straordinario nella prima serie e senza sbagliare esce con 15” su Lazouski, Jacquelin usa una ricarica ed è a 22”, bravissimo Giacomel, preciso e veloce che esce dalla serie a 39”. Alle spalle dell’Italia, la Germania è a 57” con Rees, mentre Tarjei Bø è ottavo a 1’00” pur senza sbagliare. In crisi Nelin, che addirittura gira e stacca la Svezia a 1’43”.
Il russo ritrova un grande passo anche sugli sci, così cresce il suo vantaggio sugli inseguitori prima della seconda serie. Loginov è pazzesco anche in piedi, ne sbaglia due ma è veloce con le ricariche uscendo con 18” su Jacquelin, tornato velocissimo e preciso. Bielorussia a 59” con due ricariche usate da Lazouski, mentre Giacomel rischia, commette tre errori con i primi tre colpi, ma è straordinario con le ricariche, dimostrando nervi d’acciaio e uscendo dalla serie a 1’03”. Non era affatto scontato per un ragazzo di 21 anni, reduce da un mese complicato. Rees recupera qualcosa, mentre Tarjei Bø usa due ricariche e la Norvegia è a 1’38, con Nelin questa volta preciso a 1’56”.

Al secondo cambio la Russia vola sugli sci come non si vedeva da tempo ed è avanti di 36” sulla Francia. Giacomel è con Lazouski a 1’12”. Una bellissima frazione per il giovane trentino, autore del terzo tempo. Germania a 1’23”, Norvegia a 1’47”. La Svezia è solo 10ª a 2’06”.

Anche Tsvetkov va velocissimo sugli sci come i compagni ed è altrettanto preciso al tiro, incrementando il proprio vantaggio su Desthieux che usa due ricariche ed esce a 48”. Varabei è altrettanto preciso così la Bielorussia è a 1’04”. Doll non sbaglia è a 1’16” e purtroppo Hofer commette quattro errori, così l’Italia è costretta a girare una volta. L’azzurro si ritrova a 1’56” di poco dietro a Johannes Bø e Leitner.

Il russo si controlla nel suo secondo giro e anche al poligono spara più lentamente, lavora colpo su colpo ma non sbaglia nulla. È fuga. Alle sue spalle Desthieux usa una ricarica, così come Doll, mentre Bø è favoloso con il suo cinque su cinque. Francia a 58”, mentre Germania a 1’05” e Norvegia a 1’10”. Nella seconda serie Hofer è bravo, velocissimo, utilizza una ricarica e l’Italia è a 1’40”.
Ultimo cambio con Russia avanti di ben 41” su Francia, Norvegia e Germania, mentre l’Italia è quinta a 1’35”, a 54” dal podio. Alle spalle degli azzurri c’è Austria a 1’49” e la Svezia a 1’56”.

Latypov è tranquillamente in testa, mentre alle sue spalle si infiamma la lotta per il podio con Fillon Maillet che tatticamente cerca subito di mettere in difficoltà gli altri. Nawrath resiste, mentre Christiansen soffre. Windisch perde 18” dalla vetta e arriva al poligono a 1’53”.
Il russo è perfetto a terra, chiude velocemente i bersagli e aumenta il proprio vantaggio. Alle sue spalle proprio Christiansen che con maggior calma copre tutti i bersagli ed esce per primo, seguito da Nawrath e Fillon Maillet, costretti a usare una ricarica. Saggia la scelta del norvegese di lasciare qualcosa agli altri sugli sci per arrivare più lucido a sparare. Bene al tiro Windisch, che manca un solo bersaglio ed è a 2’02”, seguito da vicino da un velocissimo Samuelsson a 2’08”.
Quando si arriva all’ultima serie l’attenzione è tutta sulla seconda e terza piazza, ma in realtà lì davanti c’è un ragazzo russo da solo che deve coprire cinque bersagli con il peso di una nazione intera sulle spalle. Ed eccolo il clamoroso blackout, quel qualcosa di inspiegabile per chi come noi scrive anziché essere lì. Il russo va in crisi, manca i bersagli di tanto e d’improvviso la Russia crolla. Latypov è in piedi con le ricariche, cerca di uscire con meno giri di penalità possibile, mentre gli altri arrivano all’ultima serie. Il russo sbaglia ancora e deve girare due volte, mentre Christiansen sente la possibilità di oro e fa il numero, coprendo i cinque bersagli velocemente, mentre Fillon Maillet sbaglia due volte. Così la Norvegia va sul primo gradino del podio e la Francia sul secondo. La Russia almeno si tiene il bronzo, perché anche Nawrath cede alla pressione e gira una volta.
Alle loro spalle la Svezia di un buon Samulesson, davanti al sorprendente Canada di un bravissimo Gow. Settimo Windisch, che gira una volta in piedi, dopo aver provato il tutto per tutto consapevole degli errori di chi era davanti. In volata l’azzurro si è messo alle spalle Smolski.

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