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Sci di Fondo, Olimpiadi Pechino 2022 – In Norvegia criticano le reazioni di Karlsson: “È la regina del dramma”

Era arrivata alle Olimpiadi di Pechino 2022 con il ruolo difficile di anti Johaug. Frida Karlsson doveva essere la principale avversaria della norvegese sulla strada verso l’oro olimpico. Giusto considerarla così dopo il grande inizio di stagione nel quale è riuscita a battere la norvegese in ben due occasioni. Nello skiathlon Karlsson ci ha provato, ma proprio nel disperato tentativo di seguire Johaug è andata in crisi e da allora ha fatto tanta fatica.
Dopo aver mancato il podio nello skiathlon con un crollo finale, Karlsson è stata ben distante dal podio nella 10 km in classico e ha anche rischiato di far perdere la medaglia alla sua Svezia in staffetta, bronzo arrivato grazie alla splendida frazione finale di Sundling.
Gara dopo gara, Karlsson è sempre apparsa sofferente e in lacrime dopo l’arrivo, spesso portata via da inservienti o tecnici, vittima del freddo e della quota. Addirittura dopo lo skiathlon non ricordava nulla della gara, aveva la mente annebbiata.
Dalla Norvegia, però hanno iniziato a definire esagerate le sue reazioni, convinti che ci sia anche un po’ di recitazione. Ecco così che i media norvegesi hanno pensato bene di definirla come "la regina del dramma". Un soprannome coniato su VGTV, da Kari Øyre Slind, ripreso dall’esperto commentatore di NRK, Torgeir Bjørn e utilizzato poi anche in un titolo di Aftenposten.
La svedese è stata però difesa dalla compagna e amica Maja Dahqlvist al microfono di VG: «Pensano che Frida sia "finta", ma non hanno visto quando mi siedo e la aiuto mentre è sotto la doccia, dandole da mangiare e lei quasi dorme. Potrebbe esserci qualcuno che pensa che Frida sia la "regina del dramma", ma il suo non è un gioco i fotografi». Insomma Karlsson arriva veramente a distruggersi in ogni gara per dare il massimo possibile. In fin dei conti l’avevamo visto anche nella 30 km di Oberstdorf, quando continuò nonostante un infortunio alla mano, andando anche a sprintare.
Il direttore agonistico svedese, Byström, è sulla stessa lunghezza d’onda: «Dovreste sapere che Frida è molto esausta, e se l’aveste vista nella stanza dopo la gara, avreste capito quanto è andata oltre il limite. Non è un capriccio o la voglia di fare drammi».
Nel frattempo, Frida Karlsson non riesce a spiegarsi ciò che le sta accadendo alle Olimpiadi: «Non lo so. Non riesco a riconoscere il mio corpo. La prima gara è stata una vera botta, per la quale il corpo non era pronto. E da allora non mi sono ripresa. Per la 30 km devo sperare che le mie gambe migliorino, devo anche pregare divinità superiori».

Vedremo, chissà che da regina del dramma Karlsson non si trasformi in una medagliata olimpica.

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