Home > Notizie
Sci di fondo

Sci di Fondo, Olimpiadi Pechino 2022 – Staffetta maschile senza storia: dominio della Russia, poi Norvegia e nuovamente la Francia!

A Zhangjiakou, la Russia firma uno storico bis: dopo la vittoria nella staffetta femminile, è arrivato anche quello maschile con Chervotkin, Bolshunov, Spitsov e Ustiugov, che hanno dominato la 4×10 km.
Chi vedeva la Norvegia favorita evidentemente non aveva tenuto in considerazione la staffetta di Oberstdorf dello scorso anno, quando Chervotkin fece una grande azione in prima frazione staccando tutti, con la Norvegia a rientrare in seconda. Questa volta la Russia ha schierato però in seconda Bolshunov, mentre ha recuperato Spitsov e Ustiugov in skating, ma soprattutto la squadra russa è arrivata a Pechino in grande condizione.

E così è stato. La Russia ha subito salutato la compagnia con Chervotkin, che ha staccato tutti, approfittando di un Iversen subito in difficoltà dopo le polemiche dei gironi scorsi, tanto che al primo cambio alle spalle della squadra russa c’erano Germania e Italia grazie alla splendida azione di Federico Pellegrino. Bolshunov è riuscito a guadagnare ulteriormente e al secondo cambio la Russia aveva già quasi un minuto di vantaggio su Norvegia e Svezia. Spitsov ovviamente ha fatto il suo, è riuscito ottimamente a gestire il vantaggio perdendo appena una decina di secondi, nonostante Holund abbia fatto di tutto per recuperare, trovando un alleato in Burman solo a fine frazione. Quindi Ustiugov, anziché controllare, è subito partito a un ritmo alto, non permettendo a Klæbo di tentare una rimonta che sarebbe stata più che clamorosa. Il norvegese ha presto capito di non avere chance per l’oro, così quando è stato ripreso da un magistrale Manificat, ha iniziato a gareggiare per prendere l’argento.
La Russia ha potuto festeggiare con il barbuto Ustiugov al primo oro olimpico in carriera, proprio in quella staffetta alla quale la nazionale russa teneva tantissimo.
Klæbo, come da pronostico, ha regalato alla Norvegia l’argento, il massimo che si potesse ottenere nella giornata odierna, con Iversen e Golberg che hanno perso quasi un minuto nelle due frazioni in classico, mentre Holund ha cercato di recuperare qualcosa, ma non abbastanza.
Terza una maestosa Francia, con Jouve, Lapalus e Parisse a resistere e tenere la squadra sempre vicina alla zona podio, per poi trovare un sontuoso Manificat a prendersi la medaglia di bronzo spaventando anche Klæbo. Dopo Sochi e Pyeongchang, la Francia è ancora sul podio della staffetta olimpica, dove è anche salita in tre delle ultime quattro edizioni mondiali. Forse da questa parte delle Alpi bisognerebbe avere l’umiltà di guardare cosa stanno facendo e prendere appunti.
Giù dal podio la Svezia, nonostante le due splendide frazioni centrali con Burman e Poromaa, ma Haeggstroem non è riuscito a reggere l’azione di uno splendido Manificat. Quinta la solita Germania, mentre solo sesta la Finlandia, che ha avuto le risposte che cercava solo da un commovente Niskanen in seconda frazione. L’Italia ha concluso all’ottavo posto, dopo aver sognato in prima frazione grazie a uno splendido Pellegrino, che ha cambiato 3° a 24". De Fabiani ha fatto fatica nella parte finale della seconda frazione, cambiando settimo a 1’44". Quindi Salvadori ha cambiato settimo a 3’27" insieme alla Svizzera, mentre Graz ha chiuso ottavo battuto in volata dal rossocrociato Fulger a 5’25".
LA CRONACA
Fitta nevicata come un anno fa a Oberstdorf, nella staffetta dei Mondiali. Come allora, Chervotkin ha subito preso la testa andando all’attacco già nel primo giro e riuscendo a staccare gli altri. Alle sue spalle un gruppetto formato dal tedesco Brugger, un Iversen in difficoltà, l’azzurro Pellegrino, Svensson e Jouve. Si è subito staccato il finlandese Hakola. Poderosa l’azione del russo che ha continuato a guadagnare costantemente, mentre alle sue spalle è stato addirittura Pellegrino a prendere in mano la situazione. Poderose le spinte del russo, che ha continuato ad aumentare il proprio vantaggio, mentre nel gruppetto inseguitore si è perso anche Svensson, staccato grazie all’azione di Brugger e Pellegrino, con Iversen e Jouve non hanno mai provato a dare il cambio. Nel frattempo crollo totale della Finlandia con Hakola, già oltre il minuto. Il gruppo inseguitore ha continuato a perdere pezzi, con un’azione splendida di Pellegrino che ha mandato in difficoltà anche Jouve e Iversen, a staccarsi in salita. Fantastico Chicco che ha iniziato a mangiare secondi anche a Chervotkin.

Al cambio Russia avanti, come un anno fa a Oberstdorf, ma questa volta in seconda frazione c’è Bolshunov. A 24” la coppia formata da Germania e Italia, grazie a un Pellegrino straordinario all’ennesima opera d’arte della sua carriera. Iversen ha limitato i danni cambiando a 34”, poi Francia a 50”, Slovenia a 57”. Crollata la Svezia con Svensson a 1’01”, mentre Niskanen ha ricevuto il cambio da Hakola a 1’57”.
Il russo è partito subito con un buon ritmo, mentre alle sue spalle Golberg ha agganciato De Fabiani e Moch. Dietro di loro hanno iniziato ad avvicinarsi Poromaa, Lapalus e Baumann. La Norvegia non poteva lasciare andare la Russia così facilmente, così Golberg è andato all’attacco staccando De Fabiani e Moch.
A metà della frazione il vantaggio di Bolshunov era di 44” sulla Norvegia, poi l’Italia e la Germania a 58”, ma De Fabiani è andato in difficoltà, staccandosi da Moch e Poromaa, raggiunto da Lapalus e un commovente Niskanen, autore di una frazione da incorniciare. Il valdostano non è riuscito a rilanciare iniziando a staccarsi, mentre il finlandese si è presto agganciato a Moch e Lapalus. Al cambio Russia avanti di 59” su la Norvegia di Golberg e uno splendido Poromaa, poi a dieci secondi un commovente Niskanen, con Lapalus e Moch, quindi l’Italia a 1’44”.

In terza frazione, alle spalle di Spitsov si è formato un gruppone di cinque atleti con Holund subito a tirare, Burman, Parisse, Hyvarinen e Notz. Il finlandese ha iniziato però presto a sganciarsi, a dimostrazione di una squadra che Niskanen a parte, non era in grande giornata.
Nel primo giro l’azione di Holund è stata buona da guadagnare 8” sul russo, insieme agli altri. Nessun cambio per il Nnorvegese, autore di un’azione da fuoriclasse qual è.  Davanti Spitsov ha aumentato il proprio ritmo iniziando nuovamente a guadagnare qualcosa, mentre alle sue spalle, la compagnia perde anche Notz, diventando un terzetto.
Finalmente Holund ha trovato un po’ di aiuto anche da Burman, che ha colto la possibilità di staccare un Parisse che sembrava in difficoltà. Splendida l’azione dello svedese nel tratto di salita, tanto da recuperare qualcosa anche su Spitsov, ma Parisse incredibilmente con il cuore è riuscito a recuperare. Holund ha capito che era il momento giusto per rilanciare l’azione e dare a Klæbo il cambio con un distacco minore.

All’ultimo cambio Russia prima con 45” su Norvegia e Svezia, mentre Parisse ha perso qualcosina ma ha cambiato a 49” per la Francia. Fuori dai giochi tutte le altre squadre, con Salvadori che ha lanciato Graz in settima posizione a 3’27”.
Ustiugov non si è limitato a gestire e già al primo chilometro ha guadagnato 14” su Klæbo, Haeggstroem e Manificat, bravo a riagganciare immediatamente gli altri. E proprio l’azione splendida del francese nel tratto di salita ha consentito al gruppo di guadagnare moltissimo su Ustiugov, ben 16” sul duro. Allora Klæbo ha deciso di rilanciare, staccando la compagnia per provare un’impresa storica. Al termine del primo giro il vantaggio del russo è però ancora di 42”, mentre alle spalle del norvegese Manificat e Haeggstroem sono a 55”.
Come nel giro precedente, Ustiugov ha nuovamente guadagnato nel tratto iniziale, nonostante la bella azione di Klæbo. Impressionante l’azione di Manificat sul tratto più duro della salita, tanto da recuperare addirittura Klæbo e staccare Haeggstroem. Alle spalle di Ustiugov, Klæbo, dopo il fuorigiri iniziale, ha saggiamente deciso di accordarsi al francese cercando di tenerne il ritmo, consapevole di poterlo poi battere nel finale. Nel tratto di salita però Manificat ci ha provato, con il doppio ha cercato di staccare Klæbo, che ci ha messo il cuore per reggere il ritmo del francese, per poi staccarlo in discesa. Sul traguardo Ustiugov si è gustato la festa con la bandiera del Comitato Olimpico Russo e l’abbraccio con i compagni di squadra. Alle sue spalle Klæbo per una Norvegia triste per il risultato finale, mentre è di tutt’altro tenore lo stato d’animo dei francesi all’arrivo di Manificat.
Italia invece ottava, dopo che Graz ha cercato di battere Fulger in volata, ma il velocissimo svizzero ha avuto la meglio sul sappadino, alla prima importante esperienza in staffetta. Lui a Milano-Cortina 2026 avrà 26 anni, ora sta alla Federazione permettere a Davide e ai suoi coetanei di lavorare nel miglior ambiente possibile per trovare un piazzamento molto migliore in Italia. Francia e Germania stanno dimostrando che c’è spazio sul podio anche per i paesi alpini, basta lavorare nel modo giusto e in COESIONE, navigando tutti dalla stessa parte. E non ci riferiamo alla giustissima scelta di Pellegrino e De Fabiani di lavorare con la Russia, che ha già regalato all’Italia una medaglia e porterà dall’estero conoscenze nuove che bisognerà avere l’umiltà di accettare, valutare e magari anche fare nostre se sono migliori, ma a un ambiente troppo litigioso, che deve trovare unità e lavorare mettendo una volta per tutte l’ATLETA AL CENTRO.

Share:

Ti potrebbe interessare

Image
Image