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Olimpiadi , Sci di fondo

Sci di Fondo – Ancora polemiche in casa Norvegia dopo il secondo posto nella staffetta

Non hanno festeggiato l’argento, mentre i russi esultavano per il trionfo olimpico che mancava da Lake Placid 1980 ed i francesi impazzivano per una luminosa medaglia di bronzo, terza consecutiva dopo i bronzi di Sochi e PyeongChang. 
Non è certo la prima volta che la Norvegia non vince il titolo olimpico della staffetta – e noi italiani ricordiamo almeno un paio di casi – ma oggi la sconfitta ha bruciato parecchio tra gli scandinavi.
Klæbo ha tagliato il traguardo con volto cupo ed ha ben presto lasciato la zona arrivo, "ho altre gare da fare, non posso ammalarmi" si è giustificato poi. Anche sul podio, per la flower ceremony, i norvegesi non hanno risposto all’invito degli steward di alzare gli sci per la classica foto di rito.
"Abbiamo il diritto di festeggiare come vogliamo – ha invece sottolineato Holund – volevamo l’oro, è arrivato l’argento. Un buon risultato, ma volevamo di più".
Dopo giorni di non poche polemiche, Emil Iversen – primo staffettista norvegese – ha sbottato con "so già che sarò il capro espiatorio di questo secondo posto, non capisco perchè dovrei sorridere, anche se un argento è prezioso". Ed in tanti, in Norvegia, hanno sottolineato il suo distacco in prima frazione da Chervotkyn come momento chiave in negativo per il quartetto Norge.
Per poi tornare sulla querelle nata dopo l’esclusione dalla 15km, in cui si era lamentato di "essere stato pugnalato alla schiena".
Tra frasi sibilline e più chiare, Iversen è tornato anche oggi sulla questione, sottolineando di non avere nulla contro i compagni di squadra ma senza rispondere alla domanda se i problemi fossero con il responsabile del team, Espen Bjervig. Ha poi aggiunto di volersi confrontare con Didrik Tønseth, escluso la scorsa primavera dal team nazionale per avviare un percorso personale che non l’ha però portato alla convocazione olimpica. Tra detto e non detto, pare che le sue intenzioni possano essere anche quelle di condividerne il percorso: intanto però il clima all’interno del team pare piuttosto incrinato. 
La chiosa è tutta di Marcus Kramer, tedesco allenatore del team russo: "Spesso hanno criticato i russi perchè non erano contenti di arrivare secondi. Oggi capiscono come ci sentivamo…"

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