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Olimpiadi , Sci di fondo

Sci di Fondo, Olimpiadi Pechino 2022 – Lacrime di gioia per la Russia: super Stepanova le regala l’oro in staffetta!

Sarà la nuova eroina nazionale Veronika Stepanova, la giovanissima russa che ha regalato alla staffetta della Russia uno storico oro olimpico nella staffetta femminile, 16 anni dopo il successo ottenuto a Torino. Bravissima la campionessa mondiale juniores, che come ha fatto già a Lillehammer ha dimostrato di essere una straordinaria ultima frazionista, staccando Krehl nel finale dopo una gestione di gara intelligentissima. Lacrime di gioia dopo il traguardo per le russe, abbracciate l’una all’altra, a condividere questo magnifico risultato, che ha regalato una felicità immensa a Elena Välbe, spesso severa con loro ma innamorata delle sue ragazze, che da presidente federale le hanno regalato questa grandissima soddisfazione.

Alle spalle di Stupak, Nepryaeva, Sorina e la maestosa Stepanova, sono giunte le tedesche, bravissime e in lotta per la vittoria fino alla fine. Krehl è stata brava a reggere e tenere dal rientro delle nordiche portando così al secondo posto Sauerbrey, Hennig e Carl. Sul terzo gradino del podio, grazie a una bravissima Sundling, è giunta la Svezia, nonostante le difficoltà evidenti di Karlsson. La velocissima campionessa del mondo sprint ha recuperato un pesante svantaggio in ultima frazione per poi beffare Pärmäkoski in volata, per una Finlandia giù dal podio. Quinta piazza per la Norvegia, fuori clamorosamente dal podio. L’assenza di una frazionista in classico ha costretto i tecnici a sprecare Johaug in seconda, dove ha potuto meno fare la differenza rispetto a quanto avrebbe potuto a skating. Da sottolineare però la bellissima e generosissima frazione di un’ottima Fossesholm.

Ottava posizione per l’Italia con Comarella, Ganz, Di Centa e Scardoni, che con una bella volata finale è riuscita a mettere la squadra azzurra davanti al Canada con un distacco di 3’39", alle spalle della Svizzera. Il massimo possibile oggi, quindi brave le quattro frazioniste che hanno dato tutto, fino alla fine. Un applauso a Scardoni, probabilmente all’ultima olimpiade della sua carriera e determinata a spendere ogni energie fino all’ultimo metro per questa ottava piazza.
LA GARA
La Russia è andata all’attacco già al secondo chilometro con Yulia Stupak che ha immediatamente staccato le altre, approfittando anche del fatto che le nazionali big avevano probabilmente l’elemento più debole proprio al lancio. Quando la russa sembrava andarsene, però, alle sue spalle è tornata sotto Sauerbrey, la tedesca protagonista di una grande stagione, capace di agganciarsi a Stupak al cambio. Non distanti il Giappone con Ishida e la Finlandia con una buona Kylloenen, staccate di 12”, poi Dahlqvist a 20”. Leggermente più distanti USA con Swirbul e Norvegia con Tiril Udnes Weng, finita a terra dopo due chilometri per un contatto con la lettone Eiduka.

In seconda frazione ci si aspettava l’attacco di Nepryaeva, ma la russa da metà frazione in poi è andata in difficoltà, staccata dalla tedesca Hennig, autrice di una prova sontuosa. Così la Germania ha cambiato in testa con 4” di vantaggio sulla Russia, mentre alle loro spalle Johaug ha riportato la Norvegia al terzo posto a 22”, seguita da Ebba Andersson e Matintalo a 25”. Crollato il Giappone sono rimaste in sette in zona medaglia se si considerano anche Svizzera di un’ottima Fähndrich a 34” e Stati Uniti settimi a 36” con Brennan.

Nella terza frazione Sorina è andata subito a riprendere Carl, ma già al primo chilometro ha tentato la fuga, ma la tedesca, complice anche un grande materiale, è riuscita a restare agganciata e con il suo passo è rientrata. Alle spalle della coppia un terzetto tutto nordico con Karlsson a tirare seguita da Niskanen e Fossesholm, staccate di 23”. Dopo aver imposto un ritmo altissimo nella prima parte di gara, Sorina ha preso un attimo respiro, ha sfruttato il tratto di salita per riuscire a guadagnare su Carl, mettendo tra sé e la tedesca 5”. Dietro ha tenuto il terzetto nordico, preso in mano da Niskanen. Nel tratto di discesa e piano, sfruttando degli sci nettamente superiori, Carl è rientrata, come fatto in precedenza dalle sue compagne, prendendo la testa e staccando Sorina. Al cambio Germania avanti con 5” sulla Russia, poi la Norvegia di una magnifica Fossesholm, capace di tenere un ritmo altissimo a skating, arrivando al cambio a 15” davanti alla Finlandia a 18”. Crollata la Svezia di una Frida Karlsson i grandissima crisi a 35”. Poi Stati Uniti a 57” dopo una frazione difficile per McCabe.

Nell’ultima frazione Krehl ha cercato inizialmente di incrementare il proprio vantaggio, ma Stepanova è rimasta sempre a 5” per poi agganciarsi al passaggio nello stadio. Alle spalle delle prime due, una bravissima Sundling è immediatamente rientrata su Haga e Pärmäkoski, per un gruppo staccato di 20”. Nel tratto di salita Stepanova e Krehl hanno tenuto un buon ritmo, ma dietro si sono riavvicinate a 14”  Sundling e Pärmäkoski, mentre Haga ha perso qualcosa. Poi nel tratto finale la magnifica azione della giovane Stepanova, che ha staccato una stanchissima Krehl nel tratto più duro del circuito, alle loro spalle Sundling, Pärmäkoski e Haga che ha provato a rientrare. Sul rettilineo finale la russa si è così gustata il successo, scoppiando a piangere insieme alle compagne di squadre,

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