Doveva essere un duello tra Niskanen e Bolshunov, ma alla fine si è rivelato quasi un monologo. Il finlandese ha vendicato sua sorella Kerttu, battuta di appena quattro decimi nella giornata di ieri, andando a prendersi la medaglia d’oro olimpica al termine di una gara dominata in largo e in lungo. Sulla durissima pista di Zhangjiakou, Niskanen ha fatto registrare il miglior rilevamento cronometrico già dopo 1,8 km e da lì in poi ha guadagnato costantemente sulla concorrenza con un’azione magnifica fisicamente e tecnicamente, perché guardarlo sciare in classico è uno spettacolo per gli occhi di ogni appassionato. Perfetto Niskanen, che ha dimostrato quanto la tecnica faccia la differenza, una bella sciata renda moltissimo. Campione vero della specialità, un esempio.
Alle sue spalle Bolshunov, che con la sua potenza ha provato a contrastare il finlandese, ma nulla ha potuto per batterlo, dovendosi così accontentare di un secondo posto che lo conferma sul podio dopo l’oro nello skiathlon. Per lui distaccho di 23". Al suo arrivo Niskanen ha potuto scatenare un fortissimo urlo, misto di gioia, per aver realizzato il sogno della sua carriera, e sofferenza per l’enorme sforzo fatto.
In terza posizione un fantastico Johannes Klæbo, che ha dimostrato per l’ennesima volta di essere un grandissimo campione, smentendo anche coloro che lo vedono competitivo solo nelle gare sull’uomo. Il norvegese ha talento, tecnica, resistenza, ma anche una grandissima intelligenza, utile non soltanto nelle sprint e nelle volate finali, quando deve leggere la situazione giusta in una frazione di secondo, ma anche nel gestirsi in una gara di resistenza come quella odierna. Partito molto lentamente, dando l’impressione di essere in difficoltà, Klæbo ha poi guadagnato posizioni su posizioni nel corso della gara, andando a recuperare addirittura 15" circa su Niskanen nel finale, chiudendo a 37". Bravissimo.
Ai piedi del podio il solito Holund, che colleziona così il suo secondo quarto posto in questa Olimpiade dopo quello dello skiathlon. Quinta piazza per Chervotkin, che ha dimostrato una buona condizione. Sesta posizione per Hyvarinen, a conferma dell’ottima forma di tutta la squadra finlandese che si annuncia tra le favorite per la staffetta. Bella la prova del solito Lapalus, ottimo settimo, per una Francia fin qui delusa, ma pronta a sorprendere ancora nella gara di squadra, anche se questa volta sembra più difficile. In top ten anche Burman, Semikov e Poromaa. Solo 11° Golberg, che sembrava lanciato verso il podio dopo un buon inizio, ma è crollato nel finale.
Impressionante la prestazione dell’irlandese di Norvegia, Thomas Westgaard Maloney, autore di una prova sontuosa che gli ha consentito di portare la Repubblica d’Irlanda addirittura al 14° posto finale. Un risultato clamoroso per l’isola di smeraldo. Solo 15° un Valnes che non sembra arrivato ai Giochi al massimo della forma.
Diciottesima posizione per il primo degli italiani Francesco De Fabiani, che probabilmente si sarebbe aspettato di più alla vigilia. Per lui distacco di 2’21". Buona la prova di Salvadori, in crescita rispetto allo skiathlon. Il trentino delle Fiamme Gialle ha concluso 22° e sembra essersi così guadagnato un posto per la staffetta. 34ª posizione per Paolo Ventura, che ha concluso a 3’17" dopo un inizio molto forte, come sua caratteristica. 52ª piazza per Maicol Rastelli.
Da segnalare il 44° posto di Dario Cologna, che abdica dopo aver vinto il titolo olimpico in questo format, a skating e in classico, nelle ultime tre edizioni dei Giochi. Rendiamo onore a un campione che ha fatto sognare gli appassionati dello sci di fondo.
Sci di Fondo, Olimpiadi Pechino 2022 – Niskanen nell’Olimpo: sua la 15 km su Bolshunov e Klæbo!
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