Sperava di essere uno dei grandi protagonista delle Olimpiadi di Pechino, ma fino a questo momento è rimasto seduto in panchina. A trent’anni, in quella che potrebbe essere la sua ultima partecipazione olimpica, Emil Iversen sente che gli sia stata tolta un’opportunità.
Tra i primi norvegesi a qualificarsi per i Giochi Olimpici, Iversen ha accettato l’esclusione nello skiathlon, ma dopo essere rimasto fuori anche nella 15 km in classico, il campione del mondo della 50 km ha reagito: «Sono insoddisfatto. Se mi era stato promesso un posto? Si» ha ammesso a NRK. Iversen ha quindi affermato di sentirsi maltrattato dalla direzione agonistica norvegese e che la sua fiducia in essa si è notevolmente abbassata. «Il processo che ha portato a questa selezione è stato piuttosto scoraggiante e difficile da accettare, mi sembra di essere stato accoltellato alla schiena».
Emil Iversen ha ammesso che quanto sta accadendo potrebbe avere delle conseguenze in futuro nel suo rapporto con la nazionale norvegese: «È difficile da accettare. Per me, quanto accaduto può avere conseguenze sulla collaborazione, a breve e a lungo termine. Non so cosa porterà il futuro. Non avrei mai pensato di vivere questo».
Il direttore agonistico Espen Bjervig non ha voluto affrontare pubblicamente la questione quando gli è stata riportata da NRK, anche se è apparso a sua volta contrariato dalle dichiarazioni dell’atleta: «Non commento i processi interni e lo approfondirò con Emil, poiché non mi sembra chiaro».