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Biathlon , Olimpiadi

Biathlon – Stefano, marito di Dorothea Wierer: “Sapevo che sarebbe uscita la sua anima”

Ha trepidato, senza la possibilità di esserle vicina come invece era riuscito a fare nelle ultime edizioni delle maggiori rassegne. Stefano Corradini, marito di Dorothea Wierer, ha esultato e gioito dalla sua Val di Fiemme e ci sono volute un paio di ore per riprendersi dall’emozione della medaglia.
"Se la meritava, davvero. Gli ultimi mesi sono stati difficili, anche per tutte le necessarie precauzioni contro il Covid, attenzioni che hanno aggiunto ulteriore stress all’avvicinamento alle Olimpiadi. Sulla carta oggi era la gara meno attesa, quella in cui anche una top10 sarebbe stata un risultato importante ma invece ha colpito nel segno. Che poligoni! Eh sì, ha fatto proprio la Doro. Quando lascia andare d’istinto gli automatismi è davvero una belva".
Stefano ha potuto sentirla appena finita la gara.
"Mi ha chiamato ancor prima che tutte arrivassero, ma non voleva sapere nulla. Non guardava le altre, aveva troppo timore che arrivasse qualcuna a tirarla giù dal podio: Preuss e Dzhima erano avversarie serie, ma tutto è andato al meglio. Come ha detto lei stessa, si è tolta un grande peso: ci sperava in una medaglia, ma le condizioni di questi giorni erano particolarmente dure".
Oggi è sembrata la sua giornata migliore, anche fisicamente.
"Il freddo meno intenso per lei è un vantaggio: si sa che non rende bene a temperature troppo basse. Anche la neve era più leggibile e quindi gli skiman hanno potuto lavorare al meglio. Certo, nel terzo giro era stanca, ma Røiseland a parte, in poche hanno dato grandi segni di efficienza. Tipicamente Doro fatica sempre nella gara di apertura: già nell’individuale è andata un po’ meglio, seppur senza avere le sensazioni di fine gennaio".
Ed ora?
"Ora aspettiamo le prossime gare. Domenica è attesa una perturbazione, poi arriverà nuovamente il freddo intenso. Il terzo posto della sprint non garantisce una medaglia nell’inseguimento ma sicuramente rappresenta un buon punto di partenza. Anche se nel biathlon basta un niente per rivoluzionare la classifica. Fondamentale era prendere una medaglia e Doro non ha mancato l’obiettivo: lei partirà sempre per puntare alla vittoria, poi si dovrà fare i conti anche con le altre e questa Røiseland ha davvero un paio di marce in più; è in perfetto equilibrio, tranquilla e felice".
Per poter abbracciare la sua Dorothea al rientro da Pechino, il finanziere Stefano ha rinunciato alla trasferta oltreoceano per i prossimi Mondiali Juniores, lui che in questa stagione ha vestito i panni di skiman del gruppo dopo tanti anni come allenatore responsabile del fondo all’interno del Comitato Trentino. "Non potevo andarmene proprio quando tornava lei, dopo le tante restrizioni delle ultime settimane: avremo tempo per stare insieme e nel frattempo proseguo con i lavori di ristrutturazione della nuova casa…"
Intanto però c’è da brindare.
"Ah, sì! dopo un numero così, un solo brindisi non basta! Che donna: lo sapevo che sarebbe uscita la sua anima!"

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