Dorothea Wierer è bronzo olimpico nella sprint.
Doro non ha perso la voglia di scrivere pagine di gloria e di storia dello sport italiano. Oggi la pluricampionessa mondiale ha ripreso in mano la penna per tratteggiare un numero dei suoi e cogliere quella medaglia olimpica individuale che ancora mancava al suo palmares. Ma non solo nel suo: il bronzo della sprint di Pechino 2022 è la prima medaglia a cinque cerchi nella storia del biathlon femminile italiano. Ed è giusto che fosse lei ad infrangere quel tabù, lei che negli ultimi anni ha riscritto progressivamente la storia, a suon di vittorie in Coppa del Mondo, di medaglie mondiali, di immagine e di attenzione portata su questo sport.
Voleva questa medaglia e dopo gli errori nell’individuale ha sfruttato una giornata meno fredda del solito per presentarsi sulla neve con tutta la cattiveria e la carica agonistica che è capace di sfoderare quando serve. Aveva gli occhi della tigre, oggi, Dorothea Wierer. Materiali migliori dei giorni precedenti e tanta voglia di rischiare al poligono, specie nella sessione in piedi dove ha estratto dal cilindro una serie da leggenda: 21"8 sentenzia il cronometro.
A fine gara, Wierer sarà in testa sia nella graduatoria dello Shooting Time (23"1 a terra) che del Range Time: lì ha costruito la sua medaglia di bronzo, un podio poi rafforzato da una solida prestazione sugli sci. Doro sapeva che la via per un grande risultato era necessariamente quella dello zero, innanzitutto per garantirsi un buon trampolino di lancio in vista dell’inseguimento di domenica. L’ha trovato, poi ha raccolto il massimo possibile in questa giornata sfruttando al meglio gli errori altrui.
"Che gara" ha sbottato, esausta, appena superato il traguardo.
Sì, Doro. Hai proprio ragione: che gara. E da oggi sei ancora più nella storia dello sport italiano.
Gara perfetta di Doro, gara sontuosa e che più perfetta non si può invece per Marte Røiseland che dopo la vittoria nella staffetta mista ed il bronzo nell’individuale si è messa al collo l’oro olimpico della sprint con una gara strepitosa, di un’altra dimensione. Miglior tempo sugli sci per distacco su tutte: +20" a Sola, più o meno mezzo minuto alle sorelle Öberg e a Tiril Eckhoff. Numeri emblematici che sommati a poligoni più che convincenti spiegano a sufficienza il perchè del suo dominio.
Røiseland è l’autentica regina della stagione e si conferma ancor più collezionista seriale di medaglie, oltretutto in corsa per fare il pieno di allori, a Pechino 2022.
Tra Røiseland e Wierer (+37"2) si è poi infilata Elvira Öberg che nel giro finale ha saputo ricucire e superare l’azzurra (+30"9): anche lei, come le compagne di podio non ha sbagliato al tiro, mettendo poi in pista i maggiori cavalli a disposizione nel motore. Zero anche Hauser e Tandrevold, inseritesi a ridosso del podio, con Retzsova sesta (1+1) nonostante i due giri di penalità, seguita da una positiva Anna Magnusson (0-0) e dall’ucraina Yulia Dzhima (0-1); a chiudere la top ten, un’altra giornata memorabile per la moldava Alina Stremous (0+0) che si è lasciata così alle spalle Tiril Eckhoff (0-0).
Solo quindicesima Dzinara Alimbekava (0-1), diciannovesima Hanna Öberg (1-2), avversarie lontane anche in ottica inseguimento, così come Julia Simon (29ima), Marketa Davidova (41ma), tutte con distacco naturalmente importante.
Tornando in casa Italia, ancora difficoltà al tiro a terra per Lisa Vittozzi (4+0) che ha finito in 36ima piazza con Samuela Comola (1-0) che si è garantita il pettorale di partenza dell’inseguimento mentre i cinque errori di Federica Sanfilippo (3-2) sono un fardello troppo pesante per entrare nella top60.
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