Gli azzurri non saranno tra i principali favoriti per il podio nelle gare di domani, con il fondo a proporre la 15km in tecnica classica maschile (8:00) ed il biathlon a regalare la sprint femminile (10), ma restare alla finestra e farsi trovare pronti sarà fondamentale, nel caso si aprissero eventuali spiragli. Proviamo a leggere la carta di quello che ci attende per domani a Pechino 2022.
CHE SPRINT! – Sarà Tiril Eckhoff la prima a presentarsi al via della sprint femminile che domani (alle 10, ora italiana) riporterà il biathlon sul palcoscenico olimpico. E come da tradizione il ventaglio di possibili protagoniste sarà piuttosto ampio, in una gara che in un certo senso vale doppio, considerando l’inseguimento di domenica.
Seppure mai al meglio in stagione, la norvegese è atleta da circoletto rosso, al pari naturalmente della leader della Coppa del Mondo e della classifica di specialità Marte Røiseland (5), delle sorelle svedesi Elvira (45) ed Hanna (52) Öberg, delle francesi Julia Simon (29), Justin Braisaz (2) ed Anais Chevalier (13, al collo un argento che può davvero mettere le ali), delle immancabili Dzinara Alimbekava (24) ed Hanna Sola (16, ma forse la sua condizione non è quella dei mesi passati) e di una Denise Herrmann (9) in estasi dopo il trionfo dell’individuale. Un mazzo già di per sé nutrito, in cui spera di trovare posto anche l’Italia, soprattutto con Dorothea Wierer (22).
Le sei prove disputate in stagione hanno proposto cinque esiti diversi (nell’ordine, Hanna Öberg, Lisa Hauser, Hanna Sola, Marte Røiseland, Marte Røiseland, Elvira Öberg) e solo saltuariamente le protagoniste dei vari podi sono uscite dal gruppo di cui sopra, elenco in cui non compare la tirolese Hauser, invero poco convincente in queste ultime settimane. Da notare la scelta delle sorelle gialloblù di partire dopo tutte le principali avversarie, evidentemente nella volontà di avere chiari riferimenti sull’andamento della gara.
L’individuale ha indicato come per Wierer (apparsa più efficace sugli sci rispetto alla staffetta mista) la via del podio (o dintorni, in vista della pursuit sarebbe comunque tanta roba) sia vincolata allo zero al tiro, elemento (finalmente) trovato a Ruhpolding grosso modo un mese fa nel giorno del ritorno sul podio. Cento per cento condizione necessaria ma naturalmente non sufficiente: specie nella sprint molto dipenderà anche dalle avversarie: Wierer deve però farsi trovare pronta nella condizione ideale per accettare e raccogliere qualche eventuale regalo offertole sulla via. Magari sfruttando anche il riferimento di qualche "schiena" importante nelle prime due tornate.
Va da sé come il tiro sia fondamentale anche per Lisa Vittozzi. Impossibile caricarla oggi di aspettative, ma va sottolineato come il potenziale per fare bene – e tanto, visti i riscontri sulla neve della mista – sia nel bagaglio della carabiniera sappadina, qualora i fantasmi del tiro decidano per un giorno di farsi da parte o di godersi una gita fuori porta. Il quartetto azzurro sarà completato da Federica Sanfilippo (39; sono passati sei anni dal suo indimenticabile podio, proprio in questo format) e dalla debuttante Samuela Comola (78).
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IIVO PER VENDICARE KERTTU? – La sfida femminile odierna è stata palpitante e giocata sul filo dei decimi. Domani la situazione potrebbe riproporsi nella 15km in tecnica classica maschile (lo start alle 8) con il finlandese Iivo Niskanen indiziato numero uno per il successo nel duello con il russo Alexander Bolshunov, trionfatore dello skiathlon e (saggiamente) a riposo nella sprint, proprio per conservare energie preziose per la sfida di domani.
Campione del mondo nel 2017 sulle nevi di casa di Lahti, Niskanen ha vinto entrambe le 15km in classico disputate in stagione, ma il Bolshunov visto all’opera domenica fa letteralmente paura. In gara ci sarà anche Dario Cologna, storico vincitore delle ultime tre edizioni olimpiche (Vancouver, Sochi, PyeongChang): anagrafe e condizione non sembrano in grado di proporlo per il poker, ma merita comunque una citazione se non altro per avere le chance di completare un filotto senza precedenti.
Detto che per la vittoria tutto sembra indirizzato (sulla carta, ovviamente) al duello indicato, la via al terzo gradino del podio si apre a diverse soluzioni, alcune delle quali portano in Russia (Chervotkin in testa, ma Yakimushkin e Semikov hanno numeri non trascurabili) e come naturale in Norvegia. Nel quartetto vichingo (Klæbo, Holund, Valnes, Golberg) c’è qualità e talento per far saltare il banco e nessuno di loro può essere escluso dal pronostico.
In tutto questo come si inserisce Francesco De Fabiani? L’ottavo posto dello skiathlon è stato molto indicativo e l’alpino valdostano sa di avere l’occasione per avvicinare il podio olimpico: i materiali e gli episodi (leggasi il treno giusto) potrebbero fare la differenza tra un piazzamento da ricordare e la gloria a cinque cerchi. Non resta che farsi trovare pronti. In gara per l’Italia anche Maicol Rastelli, Giandomenico Salvadori e Paolo Ventura.
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QUALIFICAZIONE SUL GRANDE – Allo scoccare del mezzogiorno, tocca ai saltatori. Lasciatisi alle spalle il Normal Hill, da domani si salta sul Trampolino grande iniziando da un turno di qualificazione invero piuttosto interlocutorio, con soli 56 iscritti. Obbligo per tutti, Giovanni Bresadola incluso (pettorale 19), non combinare pasticci. I salti di allenamento di ieri ed oggi sembrano dire come Lindvik e Kobayashi (oggi a riposo) siano quelli che hanno trovato un immediato feeling con la struttura. Ma Fettner c’è.