Ha avuto in mano la possibilità di vincere la sua prima medaglia d’oro individuale ai Giochi Olimpici, ma ha mancato l’ultimo bersaglio. Marte Ølsbu Røiseland è arrivata a un soffio dall’ennesimo successo, quello che avrebbe coronato definitivamente una splendida carriera, nella stagione in cui sembra poter abbracciare per la prima volta anche la coppa di cristallo. Invece, proprio sull’ultimo bersaglio, la norvegese ha commesso il suo secondo errore della gara, quello che le ha fatto perdere la possibilità di vincere la medaglia d’oro.
Per lei è arrivato un terzo posto, risultato straordinario se si considera che è giunto con ben due errori, grazie a una grande prestazione sugli sci, ma ovviamente, al termine della gara, Røiseland era amareggiata per quell’ultimo bersaglio mancato: «Ricorderò quell’ultimo errore per il resto della mia vita. Pensavo di avere il controllo della situazione ma è difficile qui con la quota e una pista molto difficile. Fisicamente si soffre e la coordinazione occhio-mano non è facile. Tutto è più complicato. Penso soprattutto di aver affrettato troppo quell’ultimo tiro, è davvero fastidioso».
Røiseland è convinta che anche il pettorale numero uno non l’abbia aiutata: «Ieri ero un po’ preoccupato per aver preso il pettorale numero 1 partendo così da sola davanti. Ho dato il massimo e poi, fortunatamente, ho potuto fare qualche giro con Tiril, che ringrazio per l’aiuto. Penso di aver fatto tutto molto bene tranne, ancora, quell’ultimo colpo. Non sono molto contento ed è qualcosa che voglio cambiare per la sprint».
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