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Short Track – Arianna Fontana nella storia!

Arianna Fontana se non ci fosse bisognerebbe inventarla.  Arianna  è sempre più nella storia dello short track e delle Olimpiadi invernali, e l’oro olimpico di ieri resterà negli annali dello sport italiano e mondiale. Con la sensazionale vittoria  sui 500 metri, Arianna  ha portato  a dieci il bottino delle sue medaglie nei Giochi. L’atleta azzurra riesce a difendere il titolo conquistato al Pyeongchang grazie a una prestazione emozionante ma condita anche da una prima partenza falsa che ha infuso in Arianna maggiore carica agonistica. "È stata la vittoria più bella della mia carriera", racconta nel dopo gara la campionessa di Polaggia. 
Al primo via, l’azzurra era caduta nella curva iniziale dopo un contatto con Suzanne Schulting: “Meno male che ho sentito il fischio e quindi abbiamo rifatto tutto daccapo. Già stavo rivedendo i fantasmi della caduta di Sochi”. Al secondo sparo, l’olandese parte forte e va al comando, ma poco prima della campana la Fontana effettua il sorpasso decisivo: “Me lo ha insegnato Anthony, mio marito e allenatore. Senza i suoi consigli non sarei riuscito a farlo e di conseguenza a vincere l’oro. L’urlo alla fine? E’ uscita tutta la rabbia tenuta in questi anni, è stata una liberazione». Liberazione vera e propria per Arianna ma anche per il marito e coach Anthony Lobello, un super team compatto e vincente che in questi anni sono andati un po’ contro tutto e tutti ma dimostrando alla fine di avere ragione.
Con 10 medaglie al collo come dar loro torto? Mesi difficili questi che hanno preceduto questa olimpiade. Un ultimo anno passato lontano da casa, sia quella in Valtellina che quella negli Stati Uniti, per preparare questo evento al fianco della nazionale ungherese. Un divorzio con l’Italia per via di qualche dissidio interno tra l’accoppiata -vincente- Fontana/Lobello- e la federghiaccio che non agevolava il ruolo di tecnico azzurro di Lobello. La decisione di entrambi di cambiare casa e trasferirsi a Budapest anche sotto lock down, insomma una serie di rinunce per potersi allenare alla loro maniera, quella che poi ieri è passata alla storia. Poi quel riavvicinamento alla nazionale prima dell’inizio del circuito di Coppa del mondo, un ritorno in Italia e gli allenamenti sul ghiaccio del centro federale di Bormio improntati soprattutto sulle staffette. Fontana che non ha lasciato proprio nulla al caso per costruire questo suo successo, nemmeno quelle tre settimane a gennaio prima della partenza per la Cina, trascorse al passo del Foscagno per poi raggiungere quotidianamente Bormio per gli allenamenti  per sfruttare al meglio i benefici dell’ossigenazione dei globuli rossi.
Insomma i dettagli che fanno la differenza come l’ingresso stabile nel mini team dell’osteopata Zugnoni partito anche lui alla volta di Beijing 2022. Arianna nella storia dicevamo.  Dopo i cinque bronzi e i tre argenti tra Torino 2006, Vancouver 2010, Sochi 2014 e Peyongchang 2018, Fontana aggiunge al suo palmares un, a seconda medaglia d’oro (la prima a Peyongchang) portandosi così a 10 medaglie olimpiche e raggiungendo il record italiano di Stefania Belmondo.
A complimentarsi con Arianna anche il numero uno dello sport italiano, Giovanni Malagò. "Arianna sei nella storia! Mi hai commosso. Che sofferenza! Ti meriti 10 e lode. Ho vissuto questa finale totalmente in apnea, nella mia stanza, non potendo ancora essere lì, al tuo fianco, a palpitare e gioire con te. Con questa decima medaglia hai raggiunto Stefania Belmondo al top delle atlete azzurre più medagliate nella storia dello sport italiano. E sai bene che non è ancora finita".

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