Non vinceva da ormai due stagioni Denise Herrmann, che ha trovato però la sua zampata nel giorno più importante, l’individuale olimpica di Pechino, sulla difficile pista di Zhangjiakou. Una sorpresa? Forse per quanto visto fino ad Anterselva si, ma dopo averla vista all’opera nella staffetta mista era piuttosto evidente che fosse tra le atlete più in forma, come vi avevamo anche sottolineato proprio nell’articolo post gara di sabato e nella presentazione di ieri. La tedesca ha confermato le nostre sensazioni, imponendosi con un errore al tiro arrivato nella terza serie, quando è andata in difficoltà, come si è visto anche nei tempi di esecuzione ma è stata brava a coprire gli ultimi bersagli. Un minuto di penalità che non le ha pesato per la vittoria.
Un successo arrivato anche grazie alle difficoltà avute nell’ultima serie da ogni atleta che avrebbe potuto finirle davanti. Anais Chevalier Bouchet ha riscattato le difficoltà avute nella staffetta mista, dimostrando che i tecnici francesi avevano visto bene nell’affidarsi a lei. 9” di distacco, una bella prestazione sugli sci, ma un errore al poligono conclusivo che le è costato il successo. Per lei è arrivato un bellissimo argento. Un bersaglio mancato nell’ultima serie non ha consentito di vincere a colei che sembra essere nettamente l’atleta meglio arrivata a queste Olimpiadi, Marte Olsbu Røiseland. La norvegese ha mancato un bersaglio nella prima serie ed è incappata in un altro errore in piedi. Nonostante ciò ha chiuso sul terzo gradino del podio a 15”3 dalla vincitrice, con un tempo sugli sci secondo solo a quello di una Eckhoff ancora una volta troppo imprecisa al poligono con cinque errori totali, arrivati tutti nelle due serie in piedi, giunta così 22ª.
Ai piedi del podio, a sorpresa, ha concluso la tedesca Vanessa Voigt e qui c’è l’essenza del biathlon. Disastrosa nella staffetta mista, con errori in serie che hanno messo fuori dai giochi la Germania, Voigt oggi ha commesso un solo errore, arrivato nella prima serie, tenendo anche un ottimo ritmo sugli sci e terminando così a 16”6 dalla vittoria con un ultimo giro da urlo, migliore anche rispetto a Røiseland. Un podio mancato di 1"3.
Un errore in piedi è costato il podio anche ad Alimbekava, perfetta fino al quarto colpo dell’ultima serie, e a Davidova, giunte rispettivamente 5ª e 6ª, con distacchi di 31”7 e 31”9. Addirittura al podio avrebbe potuto ambire la statunitense Irwin, sorpresissima di giornata, giunta settima. A 29 anni, fino a oggi il suo miglior risultato in carriera era un 36° posto nella sprint di Hochfilzen. Oggi ha sparato per il podio mancando un bersaglio nell’ultima serie. Sarebbe stata una delle più clamorose storie olimpiche. Complimenti all’allenatore italiano Armin Auchentaller, bravissimo nel lavoro che sta svolgendo con la nazionale a stelle e strisce.
A completare la top ten, sono state un’ottima Tandrevold, con un errore a 1’02”, la russa Reztsova, con due errori nella terza serie, che non le ha consentito di ambire a una medaglia, e la solita Dzhima con due errori a 1’21”7. Da sottolineare la prova dell’ucraina Petrenko, unica capace di chiudere con quattro zero, a 1’29”5.
Molto delusa la Svezia. Nessuna del quartetto svedese ha lottato per il podio, anzi, sono arrivate tutte vicino: 12ª Brorsson con un errore a terra, 13ª Elvira Öberg con 3 errori, 15ª Linn Persson con 2 e 16ª Hanna Öberg con 3. Anche sugli sci, le svedesi non sono sembrate competitive come nella prima parte della stagione. Elvira Öberg ha fatto registrare il quarto tempo, ottimo ma non devastante come nelle prime gare stagionali, mentre Hanna Öberg il 16° a 1’39”, anche se quest’ultima si è probabilmente risparmiata nell’ultimo giro. Le Olimpiadi sono ancora lunghe e nelle prossime gare potrebbero trovare il feeling giusto con la quota, anche perché la staffetta resta competitiva ed Elvira può pescare la gara giusta con una bella prova al poligono.
Da segnalare anche le buone prove di Hinz e della rientrante Preuss, giunte 14ª e 25ª, a dimostrare una Germania che può essere molto competitiva in staffetta.
Giornata difficilissima per l’Italia, lontana dalle posizioni più alte.
18ª piazza per Dorothea Wierer, che ha sperato in una medaglia fino all’ultima serie di tiro, quando è arrivato un doppio errore. La finanziera azzurra è stata perfetta nelle due serie a terra, dove è stata precisa e velocissima come sempre. I problemi, purtroppo, sono arrivati in piedi dove Wierer ha commesso tre errori. Forse, però, anche senza i due errori nell’ultima serie, sarebbe stato per lei difficile salire sul podio, perché l’azzurra ha pagato sugli sci su un tipo di pista e un clima che sicuramente non le sono mai stati congeniali nel corso di tutta la carriera. Ma siamo convinti che se fosse uscita dall’ultima serie con lo zero, come fece nell’individuale a Kontiolahti del 2020/21, avrebbe trovato in qualche modo le energie per affrontare l’ultimo giro.
Purtroppo un film già visto per Lisa Vittozzi. La sappadina del CS Carabinieri, dopo essere stata entusiasmante nella staffetta mista, è andata ancora una volta in crisi in quella maledetta prima serie a terra. Nuovamente cinque errori, come accaduto già nelle due gare ad Anterselva e con oggi quattro volte in stagione. Per lei 76° posto finale con otto errori. Un periodo nero, che finirà, deve finire, come merita il suo talento. Gli appassionati di biathlon, non solo italiani, la aspettano.
49ª posizione con 5 errori al tiro per Federica Sanfilippo, che ha mancato quattro bersagli nelle due serie in piedi. Michela Carrara ha chiuso invece 60ª con 5 bersagli mancati la gara che ha segnato il suo esordio olimpico.