Therese Johaug e la staffetta mista del biathlon hanno esaltato nel sabato norvegese. E ad Oslo e dintorni già pregustano di continuare la festa domani, in una domenica olimpica che vedrà scendere in pista il fuoriclasse Johannes Klæbo nello skiathlon maschile di fondo (alle 8:00, ora italiana) per poi cedere spazio – sempre nell’ottica nordica – al salto maschile che a partire dalle 12 assegnerà i titoli sul Normal Hill, con i saltatori norvegesi "risparmiati" dal Covid apparsi in vena nell’odierno turno di qualificazione.
TUTTI CONTRO KLÆBO? – Le indicazioni stagionali, sono abbastanza chiare: Johannes Klæbo ha quasi sempre dimostrato di avere una marcia in più rispetto alla concorrenza. Ma dal Tour de Ski è passato un mese e chissà quanto può essere cambiato, specie sul fronte del russo Aleksander Bolshunov, principale alter ego sulla carta dello scandinavo. Un Bolshunov che tra dicembre e gennaio non godeva (ancora?) della migliore condizione. Con l’altro russo Ustiugov a riposo per salvaguardare la schiena dolorante e con il campione uscente Simen Krüger che conta di tornare presto in patria dopo la positività all’Alpe di Siusi, è bello immaginare lo skiathlon di domani come un possibile duello tra i due campioni del fondo attuale, tanto vincenti quanto diversi tra loro.
Ma allo stesso tempo lo skiathlon femminile di oggi ha evidenziato come possano essere molteplici le variabili legate al contesto di gara in termini di altitudine, di esposizione al vento, di neve non particolarmente scorrevole. Elementi che aprono inevitabilmente il ventaglio e soprattutto lasciano spiragli per le sorprese, sia in negativo quanto in positivo; chiedere a Karlsson e Stadlober per le conferme del caso.
I voli pindarici possono fare molto male, ma tra i possibili outsider non può trovare spazio un Francesco De Fabiani che tra fine 2021 ed inizio 2022 ha fatto vedere cose davvero interessanti. Sulla carta "il suo" dovrebbe essere una piazza nella top10, ma come detto prima, sarà fondamentale mantenersi quanto più possibile nel vivo della gara (magari gestendo le energie in classico, specie se Ilvo Niskanen volesse metterla giù dura) per poter così approfittare di eventuali spiragli, anche se improbabili. A completare il terzetto italiano ci saranno anche i due trentini Giandomenico Salvadori e Paolo Ventura.
“La pista è dura di per sé, con tante salite e i tratti pianeggianti sono pochi” – ha raccontato Francesco De Fabiani – “La neve si presenta lenta e influenzata dal vento e dal freddo che sono due componenti che in una gara, soprattutto in una lunga 30 km, di cui dovremo tenere conto. Sarà una gara molto dura, molto diversa, soprattutto nei ritmi, e sarà interessante vedere come si svolgerà. Penso non ci saranno troppi indugi, soprattutto nel classico, dove qualcuno cercherà di fare la differenza. Ci son tante variabili, ognuno dovrà saggiare le proprie forze, però credo anche che non si starà molto ad aspettare. Soprattutto chi è forte in classico, come Niskanen e Bolshunov, proverà a fare selezione, visto che la pista lo permette. La seconda parte in skating sarà dura da gestire ma le mie ambizioni sono quelle di stare attaccato col gruppo di testa fino alla fine e giocarmela al massimo delle mie possibilità. Io starò dietro a chi farà il ritmo, non imporrò il mio. Inizierò con la skiathlon, poi ci sarà la sprint in tecnica libera, su di un’altra pista selettiva, ma siccome sarà a soli due giorni dalla 15 km in tecnica classica, gara su cui punto, valuterò. Vediamo come sarà il recupero dopo la skiathlon e valuterò le sensazioni ed il recupero, condizionato anche dall’altitudine, e a quel punto vedrò se fare o meno la sprint, valutando il proseguo dell’Olimpiade in cui ci saranno sei gare, dure e faticose, e bisognerà pensare di focalizzarsi su alcuni obiettivi anziché cercare di farle tutte: dipenderà molto dalle sensazioni”
MEZZOGIORNO SUL TRAMPOLINO – A partire da mezzogiorno, quindi, spazio ai saltatori che dopo la qualificazione odierna torneranno sul NH cinese per contendersi le prime medaglie. Oggi Lindvik e Johansson hanno messo tutti in riga su un impianto che ha evidenziato tutte le proprie peculiarità: vento quasi sempre frontale, conformazione che richiede un preciso tempismo di stacco e una discreta dose di potenza.
Concetti che riportano a considerazioni già effettuate per il fondo: le condizioni ed il contesto potrebbero sbilanciare alcuni degli equilibri emersi nel corso della stagione ed in tal senso un campanello di allarme sembra suonare in casa Germania, visto che tra allenamenti ufficiali e turno di qualificazione le cose non sono girate proprio benissimo tra i tedeschi. In ogni caso Carl Geiger non può non essere considerato tra i favoriti, insieme ai Norge di cui sopra e naturalmente al giapponese Ryoyu Kobayashi e allo sloveno Anze Lanisek.
L’Italia avrà in gara Giovanni Bresadola che oggi si è disimpegnato con profitto: se dovesse ripetersi e confermarsi attorno alla ventesima piazza anche domani, l’alpino solandro avrebbe fatto davvero il suo.