In occasione dei Mondiali di Oberstdorf aveva emozionato tutti gli appassionati, quando insieme alla sua compagna di squadra Jaqueline Mourao avevano tagliato il traguardo nella team sprint iridata senza venire doppiate, per poi perdersi in un abbraccio segno di un’unione forte, una grande amicizia. Quel giorno la brasiliana Bruna Moura ci aveva raccontato il suo sogno olimpico, reso possibile da un’operazione cardiaca che le aveva permesso di fare nuovamente una vita normale, finanziata anche dalla sua amica e compagna di squadra. Ci raccontava che l’obiettivo erano i Giochi Olimpici di Pechino, il completamento di questo tortuoso e commovente percorso, mentre con orgoglio ci mostrava la spilla con le bandiere di Brasile e Olanda, la sua nazione adottiva. La sua forza di volonta e la sua storia ci avevano emozionato.
Il destino ha voluto però mettere un altro triste e tragico ostacolo sulla strada di Bruna Moura, che non sarà a Pechino a causa di un drammatico incidente stradale nel quale è morto il conducente del pulmino da lei affittato, che le ha provocato diverse lesioni sul lato sinistro del corpo: due fratture del piede, l’osso dell’avambraccio rotto in tre punti e la rottura di tre costole. Un incidente avvenuto in Italia mentre la fondista brasiliana si stava recando a Monaco di Baviera, dove avrebbe nei prossimi giorni raggiunto Pechino. Originariamente nel giorno di oggi, anziché essere su un letto di ospedale, Moura avrebbe già dovuto dormire in Cina, ma era stata costretta a rimandare la partenza dopo essere risultata positiva al covid-19. Così la decisione era stata quella di partire il 1 febbraio.
Per recarsi a Monaco di Baviera, Moura ha affittato un furgoncino, guidato da un autista russo con residenza a Berlino. Come raccontato dal sito brasiliano, "uol.com.br ", i due hanno scambiato qualche chiacchiera, come ha ricordato la fondista, poi mentre era intenta a utilizzare il telefono, Moura si è accorta dell’alta velocità che le stava dando fastidio. Quindi la brasiliana si è svegliata direttamente su un letto di ospedale. L’autista è invece morto sul colpo, quando ha azzardato un sorpasso ad alta velocità finendo contro un camion e causando così anche il ribaltamento del mezzo. L’atleta, fortunatamente, aveva deciso di sedersi sul sedile posteriore anziché davanti al fianco del conducente, e soprattutto aveva la cintura di sicurezza. Questo le ha evitato danni peggiori.
Moura potrà riprendere quindi l’attività, una volta recuperato da questo orribile infortunio. Ancora una volta la brasiliana è stata messa di fronte a una vicenda drammatica, ma con la stessa forza di volontà che ha mostrato già in passato, riuscirà a tornare ancora. Oggi ha 27 anni, l’obiettivo è ora Milano-Cortina 2026.
Sci di Fondo – Un incidente stradale spezza il sogno olimpico della brasiliana Moura: muore il conducente, per lei diverse fratture
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