Il weekend di Anterselva ha messo in mostra uno Sturla Lægreid in buone condizioni dopo i primi 10 giorni di raduno a Passo di Lavazè. Il biatleta norvegese, giunto secondo nella Coppa del Mondo della passata stagione, ha concluso al quinto posto un’individuale che ha mandato in crisi tutti a causa del vento, per poi giungere terzo nella mass start con tre errori e vincere con i compagni la staffetta nella quale ha utilizzato due ricariche in piedi.
«Devo dire che dopo la mass start la mia fiducia è aumentata – racconta a Fondo Italia – ho fatto diverse cose buone in gara. Certo, dopo la seconda serie credevo di aver rovinato tutto, ma sarebbe stato comunque molto difficile stare con Doll e Johannes (Bø, ndr). Quindi sono super felice di come è andata».
Ora Lægreid torna con i compagni a Lavazé dove inizia l’ultima settimana di preparazione prima della partenza per Pechino. «Il raduno a Passo di Lavazè sta andando alla grande – afferma sfoderando un sorriso – stiamo vivendo all’Albergo Dolomiti, dove ci troviamo molto bene. È sempre bello recarci in questa località. Ero venuto qui già in estate e lo scorso autunno, era bello, ma adesso ci sono addirittura 20 km di piste ed è semplicemente fantastico. I primi giorni di raduno sono stati davvero rilassanti e piacevoli, abbiamo semplicemente sciato per tre ore al giorno, ci siamo rilassati in albergo, sauna e mangiato pasta, è perfetto».
A quasi 25 anni, che curiosamente compirà proprio nel giorno della cerimonia di chiusura delle Olimpiadi, Lægreid si prepara a vivere la sua prima esperienza ai Giochi Olimpici. Il volto del norvegese si illumina quando gli chiediamo quali sono le sue sensazioni a poche settimane dall’inizio di questa nuova avventura. Il suo entusiasmo va oltre le parole, si percepisce attraverso ogni espressione del volto. Dall’altra parte, Lægreid trasmette anche quella sicurezza di chi sa che sta lavorando nel modo giusto in vista di questo grande appuntamento: «Sono veramente emozionato di prendere parte alla prima Olimpiade della mia carriera. Ho sempre sognato di poter un giorno partecipare a questo evento. Ed ora che vedo che la mia forma è buona e ho messo alla prova il mio tiro anche in condizioni ventose, sento di avere buone possibilità di vincere una medaglia, quindi è semplicemente bello».
Tra l’Europa e la Cina ballano sette ore di fuso orario, un altro aspetto che non va sottovalutato. Ogni squadra sta cercando di trovare il miglior approccio possibile per curare al meglio anche questo particolare non da poco. Lægreid ci spiega chiaramente come la squadra norvegese si adatterà all’orario cinese. «Da questa settimana cercheremo di anticipare tutto di un paio di ore. Quindi andremo a dormire due ore prima e di conseguenza anticiperemo la sveglia e i pasti. Quando saremo a Pechino sposteremo tutto di altre due ore. Quindi cercheremo di non adattarci completamente alle sette ore, ma in totale sposteremo le nostre abitudini di circa quattro ore. Ciò significa che a Pechino, al contrario, andremo a dormire più tardi degli altri e ci sveglieremo dopo, ma tanto torneremo dopo tre settimane».