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Mondiale di sci di fondo paralimpico, inizio difficile per Toninelli: “È partito con la gara peggiore della mia breve carriera”

«Ho dato e continuerò a dare il massimo di me nel rispetto di chi mi ha permesso di essere qui e soprattutto per me stesso». Parole cariche di emozioni contrastanti, quelle pubblicate da Cristian Toninelli sulla sua pagina Facebook, all’indomani della sua seconda gara del mondiale di sci di fondo paralimpico, in corso di svolgimento sulle nevi olimpiche di Lillehammer.
Per il fondista classe 1988 di Piancamuno e portacolori della Polisportiva Disabili Valcamonica già atleta paralimpico durante l’edizione di Pyeongchang 2018, questo mondiale non gli sta regalando grandi soddisfazioni, così come ammesso quest’oggi, dallo stesso Toninelli, fondista colpito alla nascita da focomelia alla mano destra..  «Ero pronto per questo evento mondiale, pronto e carico soprattutto dopo le belle gare messe a segno in Canada. Durante il periodo pre mondiale abbiamo svolto un buon lavoro di rifinitura, quindi che dire ero allo start con le migliori intenzioni. Poi purtroppo nella prima gara la 12,5 km in classico, i materiali non erano per nulla performanti. La tenuta era davvero scarsa su di una pista altamente tecnica ed impegnativa. All’inizio del terzo giro volevo ritirarmi, poi il nostro tecnico Fritz mi ha spronato a continuare sino al traguardo. Così è stato, ma devo dire che dopo quella gara avevo tutto il lato sinistro del corpo messo fuori uso. Per tre giorni ero k.o poi per fortuna il nostro fisioterapista Mattia ci ha meso una pezza. Questo era ciò che credevo, invece poi nella 20 km a skating di ieri, il fisico mi ha chiesto il conto. A metà gara mi è partita una gran fitta di dolore lungo tutta la gamba sinistra con annesso crampo. Difficoltà pagate infondo ad una lunga discesa dove a 60 km/h sono caduto rovinosamente. Mi sono rialzato ma il dolore era talmente forte che sono caduto di nuovo sul finale. In termini cronometrici non ho perso molto, ma il morale a quel punto era sotto i tacchi.  Mi spiace perché guardando i vari parziali, nei tratti di spinta ho fatto bene, sarei forse riuscito a metter dietro un paio o tre di avversari che solitamente mi stanno davanti. Sabato sarà la volta della sprint in tecnica classica, spero solo che i materiali mi supportino al meglio. Per il resto la Sprint è una gara strana, vedremo».

Di seguito pubblichiamo anche le sue considerazioni esternate sulla sua pagina Facebook.

«Sono al primo mondiale della mia vita e al mio secondo grande evento sportivo.
Ho sputato (letteralmente) sangue per essere qui e sono ben felice di aver raggiunto questo enorme traguardo.
Ma…si, c’è un ma (anche più di uno).
Questo mondiale è iniziato con la gara peggiore della mia breve carriera, segnata da una enorme difficoltà con i materiali .
La gara mi ha condizionato molto fisicamente e oggi, acciaccato, ho pagato dazio e sono caduto malamente compromettendo una gara che era iniziata con il piede giusto.
Peccato, perché questi risultati non rispecchiano affatto tutto il lavoro fatto.
Ho dato e continuerò a dare il massimo di me nel rispetto di chi mi ha permesso di essere qui, la mia polisportiva, la federazione, i miei sponsor, il mio datore di lavoro, i miei allenatori e tutte le persone che mi sostengono in questo. E soprattutto me stesso.
In ogni caso, testa alla prossima…
Memento Audere Semper.»

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