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Anterselva a porte chiuse, Lorenz Leitgeb: “Decisione difficile, ma la salute della nostra famiglia del biathlon è al primo posto”

Ancora una decina di giorni d’attesa, poi a partire dal 20 gennaio, la Coppa del Mondo di biathlon tornerà ad Anterselva. Sarà una edizione molto particolare, in quanto ultima tappa prima del via delle Olimpiadi, ma soprattutto ancora una volta senza pubblico.

È stata una decisione difficile da prendere per il Comitato Organizzatore, che da anni offre uno spettacolo unico e un’organizzazione di altissimo livello, ma necessaria dopo un dialogo che andava avanti da tempo con autorità locali e organi competenti. Da mesi ad Anterselva si lavorava per ospitare i tifosi, seppur a numero limitato, ma alla fine si è tornati indietro, seguendo la linea già tracciata da Hochfilzen, Oberhof e Ruhpolding.

«Abbiamo sempre sperato di poter avere gli spettatori – ha ammesso Lorenz Leigteb, presidente del Comitato Organizzatore di Anterselva, a Fondo Italia – ma a fine dicembre, dopo un dialogo con le autorità governative, abbiamo deciso di comune accordo di chiudere le porte al pubblico, perché la salute viene prima di tutto. Abbiamo sempre considerato il mondo del biathlon una famiglia, e per noi la salute degli atleti, degli staff tecnici, dei media, di ogni persona dell’IBU che lavora all’evento, di tutti i volontari e anche dei tifosi è la cosa più importante».

Si è quindi deciso di fare un passo indietro, seppur con forte dolore personale: «A noi piange il cuore, ci troviamo nella stessa situazione dello scorso anno, ma è la decisione più giusta, l’unica possibile. È nostro dovere organizzare una tappa di Coppa del Mondo che sia sicura. Se vediamo la situazione in Italia, il numero dei contagi è salito per settimane e ancora non sappiamo dove possa arrivare a causa anche della variante Omicron. Abbiamo preso questa decisione già a fine dicembre, senza aspettare l’ultimo momento, anche per tutelare gli acquirenti dei tagliandi che si sarebbero magari trovati a dover cancellare viaggi e prenotazioni all’ultimo momento. Per questo motivo abbiamo scelto di non aspettare e sperare fino alla fine. Non volevamo fare un torto ai tifosi».
Se un anno fa, già a inizio autunno era chiaro che la tappa di Anterselva si sarebbe svolta a porte chiuse, questa volta la vendita dei biglietti era già partita e si era già al lavoro per allestire tutto al meglio come sempre. Un grande danno per il Comitato Organizzatore. «Chiaro che, economicamente parlando, per noi è un disastro, perché la presenza di pubblico è un aspetto molto importante e avevamo anche investito per l’accoglienza. Ma sarebbe stato sicuramente peggio avere poi dei cluster e creare problemi a persone e comunità a causa nostra. Oggi è importante andare avanti, cercare di sopravvivere alle difficoltà economiche e sperare di tornare presto alla normalità. Certo ormai preferiamo non sbilanciarci più».

Anterselva anche questa volta farà avere una bella immagine di sé, anche a porte chiuse: «Purtroppo è tardi per organizzare tutte le splendide iniziative dello scorso anno, ma anche questa volta vedrete uno spettacolo degno del nostro nome. Stiamo preparando tutto al meglio e porteremo al mondo le belle immagini di Anterselva, mostrandovi i dietro le quinte e tanto altro. Restate quindi sempre collegati sui nostri social, perché avrete sorprese».

Da presidente, però, Leitgeb non nasconde il suo dispiacere: «Ci ho sperato fino alla fine, abbiamo provato a risolvere tutti i problemi che si sono presentati. La decisione non è arrivata certo in un giorno solo. E devo ammettere che da una parte, sto meglio da quando è stata presa una decisione definitiva, perché queste settimane di incertezza sono state difficili da affrontare. Da dieci giorni siamo tornati a concentrarci unicamente sull’evento e su come prepararlo al meglio».

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