Un quattordicesimo posto che vale il miglior risultato in carriera in una pursuit, il terzo miglior piazzamento dietro ai due tredicesimi posti ottenuti nelle sprint di Östersund 19/20 e di due giorni fa qui a Oberhof.
Thomas Bormolini ha tanti motivi per essere soddisfatto, soprattutto se considera il 13° tempo sugli sci, il 12° range time e un ultimo giro da 17° assoluto, a conferma di un atleta che in questi anni ha lavorato tanto e si è evoluto, un esempio da seguire.
Il livignasco del Centro Sportivo Esercito è però anche leggermente deluso al termine della gara, perché prima di quel terzo poligono da tre errori, era in pienissima top ten, che oggi aveva veramente alla sua portata. Per questo motivo, nonostante tutto, Bormolini non ha nascosto un po’ di dispiacere per gli errori commessi, anche questo chiaro segnale di un atleta sempre più determinato e convinto nei propri mezzi. In fin dei conti, la poca abitudine nel trovarsi in certe posizioni di gara, ha probabilmente influito.
«Sono un filino dispiaciuto per la serie in piedi da tre errori – ha ammesso Bormolini in mixed zone – ma non sono riuscito a gestire al meglio la situazione sia emotiva che al poligono. Diciamo che ho un po’ spento il cervello, peccato. Nell’ultima serie ho cercato di riprendermi. Questo è un aspetto da migliorare, ma bisogna vivere certe situazioni per capire come affrontarle al meglio. Questo è l’unico rammarico. Per il resto va bene, anche l’ultimo giro sugli sci è stato molto positivo. Vado via da Oberhof contento».