"Non sono un No Vax, al contrario sono pro vaccino, ma voglio solo fare la terza dose dopo le Olimpiadi". Parole di Sebastian Samuelsson, molto criticato sui social dopo aver comunicato che non avrebbe ricevuto la terza dose del vaccino prima delle Olimpiadi.
«Penso che qualcuno mi abbia frainteso – si è difeso Samuelsson all’Expressen in occasione della prima gara di Oberhof – sembra che io sia un no vax. In realtà credo assolutamente che ci si debba vaccinare. Penso che sia molto importante e che tutti debbano farlo. Farò la mia terza dose, ma praticamente non mi è possibile farla prima delle Olimpiadi. Da una parte perché sarò sempre impegnato da adesso fino a dopo le Olimpiadi, poi c’è anche il rischio di perdere qualche giorno di allenamento per effetti collaterali, e non posso permettermelo se voglio prendere una medaglia alle olimpiadi. Devo sperare di avere la protezione richiesta e poi mi farò la terza dose del vaccino appena possibile quando tornerò a casa».
Samuelsson è dispiaciuto per la rabbia di alcuni tifosi: «Ho visto alcuni commenti sul mio account Instagram, c’è chi ha percepito come se io fossi un anti vaccino. Ma non è certo così, penso che tutti dovrebbero vaccinarsi».
Va anche aggiunto che lo stesso Comitato Olimpico Svedese non ha tenuto una linea chiara. A fine novembre, il direttore operativo Peter Reinebo aveva affermato: «Se ricevi la terza dose a gennaio, pensiamo che possa essere un po’ troppo vicino alle Olimpiadi». Mercoledì, invece, il medico del Comitato Olimpico Svedese, Jakob Swanberg, ha affermato all’agenzia TT che è «una forte raccomandazione del Comitato Olimpico che coloro che hanno ricevuto la seconda dose sei mesi fa ne prendano una terza». Va anche detto che in poche settimane la situazione è cambiata moltissimo, quindi un cambio repentino di linea può essere giustificato.
Non è però chiaro quando Samuelsson abbia ricevuto la sua seconda dose, immaginiamo non più di sei mesi fa.
Biathlon – Samuelsson si difende dalle accuse: “Non sono un No Vax, farò la terza dose ma dopo le Olimpiadi”

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