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Sci di fondo

Sci di Fondo – Dopo la pesante penalità a Karlsson c’è chi chiede un cambio regolamentare; la risposta della FIS

Non solo Petter Northug, anche molti altri atlerti norvegesi hanno preso le difese di Karlsson dopo i tre minuti di penalità a lei inflitti per il cartellino giallo ricevuto dopo aver fatto cadere Jessie Diggins nel corso della sprint. La svedese si portava dietro l’ammonizione già rimediata a inizio stagione a Ruka.
Come Northug anche altri credono che la retrocessione al trentesimo posto fosse già una punizione giusta, ma 3 minuti di penalità sono troppi in ottica Tour de Ski, rischiando di rovinare la competizione. Espen Bjervig, responsabile della nazionale norvegese di sci di fondo, che fa parte del comitato della Coppa del Mondo in FIS, crede che si debba affrontare la questione, magari proponendo un cambio regolamentare: «Le conseguenze (di queste penalità) possono essere enormi e l’intero Tour de Ski ne può risentire. Questa è una discussione che dobbiamo affrontare alle riunioni della Fis in futuro»
Anche Klæbo crede che la pena ricevuta da Karlsson sia stata molto pesante, ma allo stesso tempo comprende la ragioni della FIS. «Potrebbe essere qualcosa che si potrebbe cambiare. Per i campionati i cartellini gialli vengono azzerati e forse dovrebbe essere lo stesso nel Tour de ski. Ora l’intero Tour è stato rovinato per Frida ed è comprensibilmente molto triste. Allo stesso tempo, è importante non prenderlo troppo alla leggera. I corridori devono essere preparati alla possibilità che accada una cosa del genere. Ma in un Tour è ovviamente davvero pesante essere puniti con tre minuti di penalità».
Sull’Expressen è poi arrivata la risposta di Pierre Mignerey, direttore della Coppa del Mondo di sci di fondo: «Capisco la frustrazione, ma fare i conti con le ammozioni fa parte del gioco. Se arrivasse una proposta di cambio regolamentare? Naturalmente, tutte le proposte sarebbero discusse. Non è la prima volta che si pone la domanda, si sente dire che è difficile convivere con i cartellini gialli durante il Tour de ski. Se ne parlerà ancora. Capirei di più questa domanda riferita agli atleti che ricevono un cartellino giallo per, ad esempio, una falsa partenza in uno sprint, che è una violazione molto piccola, mentre ciò che ha fatto Frida è più grave, ha penalizzato molto Jessica Diggins e tutto il suo Tour de ski».
Si potrebbe quindi pensare di dare un peso diverso ai cartellini gialli a seconda della violazione? Mignerey non è convinto: «Riceviamo già critiche per il sistema troppo complicato, ad esempio per i telespettatori. Vogliamo evitare di complicarlo ulteriormente in questa maniera. Forse i cartellini gialli dovrebbero essere validi solo per determinati periodi, per esempio nel mese di dicembre fino al Tour de ski, poi il Tour de ski e poi un altro periodo dopo. Un’idea che trova riscontro positivo nel mondo dello sci». 

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