Lo spostamento della gara dal classico anello del fondo a quello del biathlon, certamente più facile ma anche più breve, per le problematiche legate alla neve, ha costretto gli organizzatori a cambiare format di gara passando dallo skiathlon alla 15 km a skating, che è stata però molto condizionata dai vari trenini e da un anello poco selettivo, come hanno dimostrato i distacchi.
A gioire è stata la Norvegia, che ha raccolto una bellissima tripletta con Krüger che si è imposto di appena 1”6 su Holund, bravo a tenergli testa fino alla fine. In terza piazza ha concluso Nyenget a 17”5, grazie a un ottimo finale che gli ha consentito di recuperare tante posizioni di classifica. Ai piedi del podio ha concluso Chervotkin, giunto a 21” e bravo a salvare la faccia alla squadra russa mettendosi alle spalle l’ottimo ceco Novak, alla seconda top five consecutiva dopo quella ottenuta la scorsa settimana a Ruka, ed in grandissima forma. A completare la top ten altri quattro norvegesi, Tønseth, Amundsen, Moseby e Røthe, più il francese Maurice Manificat, rientrato subito alla grande in Coppa del Mondo.
In grande difficoltà, Chervotkin a parte, tutta la squadra russa. Tutti sono calati vistosamente nella seconda parte della gara, tanto che Spitsov è giunto 13°, secondo miglior russo, poi Bolshunov 14° e Yakimushkin 15°. Il primo del gruppo Cramer è Maltsev, arrivato 21°, mentre Ustiugov ha concluso 24°. Preparazione ancora da smaltire, oppure materiali? Sicuramente si è visto qualcosa di molto diverso rispetto a Ruka, dove per esempio il vincitore Krüger era apparso in netta difficoltà, seppur in classico. Da segnalare anche il 12° posto di Klæbo, alle spalle di Golberg, per un totale di nove norvegesi tra i primi dodici. Dominio.
Giornata da dimenticare per l’Italia, che non ha piazzato atleti nella top 30. Francesco De Fabiani è giunto 43° a 1’52”, perdendo molto nell’ultimo terzo di gara.
Di poco alle sue spalle ha concluso Stefano Gardener, giunto 45° a 1’58” dal vincitore, dopo aver disputato una gara tenendo il proprio passo.
Paolo Ventura ha chiuso 59° con 2’33” di distacco.
CLASSIFICA FINALE TOP 10
1° S.H. Krüger (NOR) 32’26.2
2° H.C. Holund (NOR) +1.6
3° M.L. Nyenget (NOR) +17.5
4° A. Chervotkin (RUS) +21.0
5° M. Novak (CZE) +21.1
6° D. Tønseth (NOR) +27.2
7° H.Ø. Amundsen (NOR) +27.9
8° H. Moseby (NOR) +29.9
9° S. Røthe (NOR) +31.2
10° M. Manificat (FRA) +35.5
Gli italiani
43° F. De Fabiani +1’52.5
45° S. Gardener +1’58.4
59° P. Ventura +2’33.3
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