E’ norvegese la firma sulla prima staffetta dell’inverno. Sivert Bakken, Tarjei Bø, Johannes Bø e Vetle Christiansen hanno messo il sigillo sulla gara di Östersund con una prova concreta e soprattutto di alta precisione come raccontano le sole 4 ricariche utilizzate nel complesso. Al comando in tutti i cambi, i norvegesi sono stati autentici padroni della prova, sfruttando il rallentamento della Francia inceppatasi sugli errori al tiro di Emilien Jacquelin, lanciato spalla a spalla con il maggiore dei fratelli Bø da Fabien Claude e presentatosi sesto al termine della propria frazione, superato anche dall’Italia di un brillante Giacomel. Con la Svezia attardata dagli errori di Peppe Femling, per la Norvegia si è trattato di controllare la situazione: spingere il giusto sugli sci e gestire al poligono, senza troppo stress, anche se la duplice ricarica utilizzata da Christiansen nella sessione finale ha fatto alzare le pulsazioni ai tecnici norvegesi. Il tutto lasciando a riposo Sturla Lægreid.
Sembrava poter essere la Russia l’unica capace di impensierire il quartetto vichingo: Khalili, il debuttante Serokhvostov, Loginov si sono mantenuti in linea per la piazza d’onore, salvo poi alzare le mani con il giro di penalità colto da Latypov in chiusura, complice forse lo sforzo nel tentativo di tenere Christiansen a tiro.
Ad approfittare della battuta d’arresto russa è stato così Quentin Fillon Maillet che insieme a Simon Desthieux è riuscito a riportare in alto le sorti del quartetto transalpino, fino ad un secondo posto 8 ricariche, alla fine solo 11"2 di margine) davanti alla stessa Russia (+45"9, 1+9)
Quarto posto quindi per la Germania (+1’07"8, 6 ricariche), seguita a distanza dall’Ucraina, protagonista sopratutto nelle prime due frazioni e dalla Bielorussia, sesta.
L’Italia chiude ottava a 2’31 dalla Norvegia, superata in extremis dalla Svezia di Sebastian Samuelsson: un piazzamento figlio di qualche balbettio in apertura di Thomas Bormolini (4 ricariche) e dalle successive convincenti prove di Tommaso Giacomel (1 sola ricarica per presentarsi in quarta piazza al secondo cambio) e di Lukas Hofer. Finale tutto in salita invece per Dominik Windisch, piuttosto falloso al tiro con 2 giri di penalità colti nel poligono finale. Indicazioni contrastanti, quindi: ma non era sicuramente quella odierna la staffetta da cui aspettarsi uno spunto particolare, viste le condizioni non ancora ottimali di alcuni protagonisti azzurri, Hofer in testa.
Biathlon – Norvegia padrona della staffetta, Francia e Russia sul podio; Italia ottava
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