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Sci di fondo

Sci di fondo – Anita Korva, dalle medaglie mondiali junior all’anno sabbatico; la carriera della promessa finlandese è già a fine corsa?

Guardando verso il prossimo possibile orizzonte dello sci di fondo finlandese appare chiaro come si stiano prospettando due diversi scenari: in rasseneramento per il settore maschile, mentre nuvole grigie si stanno addensando per il movimento in rosa, offuscandone il panorama.
Ciò è dato dai risultati emersi nella scorsa edizione dei Mondiali Junior disputati in casa a Vuokatti, dai confronti che i ragazzi finlandesi hanno coi fondisti del team senior in Suomen Cup e coi pari età di Svezia e Norvegia nei campionati nordici under 18 dell’ultimo periodo. A Vuokatti, dopo un periodo di magre, i ragazzi finlandesi si sono aggiudicati ben quattro medaglie, un oro, due argenti e un bronzo. Nel corso della settimana di gare nella località del Kainuu finlandese, tre ragazzi si messi in luce: lo sprinter Niilo Moilanen, l’all rounder Alexander Ståhlberg ed il talento classe 2003 Niko Anttola. Questi tre fondisti, assieme ad altri ragazzi più giovani provenienti da Kuopio, ovvero il luogo in cui vi è attualmente un maggiore fermento nel fondo finnico, incluso il ritrovato ventunenne Petteri Koivisto, potranno garantire nel futuro l’adeguato supporto a Iivo Niskanen e garantire un proficuo ricambio generazionale negli anni a venire.
Più crepuscolare invece la situazione al femminile, dove dietro le trentenni Pärmäkoski, Kerttu Niskanen e la ”nonnina Roponen nulla al momento si muove, come dimostrato dallo zero nel medagliere rosa di Vuokatti e dagli ultimi tetri confronti delle ragazze finlandesi con le pari età scandinave. Fino ad un paio di stagioni orsono le speranze di un rilancio per lo sci di fondo femminile “Made in Suomi” venivano affidate alle oggi under 23 Eveliina Piippo e Anita Korva. La prima lo scorso inverno ha subito un delicato intervento chirurgico alla schiena che le ha fatto perdere l’intera stagione. La ragazza di Pirkkala, ora fuori dal team nazionale, si ripresenterà alle competizioni nelle gare Fis di Muonio senza avere però alcun punto di riferimento, facendo da spola fra il circuito nazionale ed il Colorado dove da due anni frequenta con profitto la Denver University. La seconda da due stagioni è un grosso punto interrogativo e recentemente ha pure affermato al quotidiano Ilta Sanomat che le Olimpiadi di Pechino 2022 non sono nel suo programma per il prossimo inverno, ponendo anche serissimi dubbi sulla sua prosecuzione di carriera.
Nel corso di una delle rarissime interviste rilasciate negli ultimi due tribolati anni Anita fornisce subito il suo attuale quadro generale: «Non sto puntanto alle Olimpiadi di Pechino. Il mio obiettivo è quello di disputare solo le competizioni nazionali ed in base ad esse, considerare quanto abbia senso sciare. Successivamente nella prossima primavera valuterò anche se porre fine alla mia carriera agonistica.» Korva racconta al tabloid finlandese di aver incontrato per la prima volta una sorta di muro mentale durante un allenamento svolto a Vuokatti nell’estate del 2020: «Mi sentivo stanca da molto tempo, il solo fare jogging mi faceva sentire male ogni giorno e non avevo sensazioni positive da parecchio tempo. Il mio ragazzo era accanto a me quando ho detto che non ce la potevo più fare. Non riuscivo più a sollevare uno sci davanti all’altro. Ero fisicamente esausta. E’ stato un punto di svolta quando il mio ragazzo ha detto che non dovevamo proseguire e di tornare a casa. Normalmente in passato non me ne sarei mai andata ma quel giorno lo feci. Da allora ho pensato se sia intelligente sbattere la testa contro il muro o se devo provare un’altra soluzione.»
Ragazza particolare Anita Korva, che non ha mai seguito il mainstream nazionale e spesso è andata fuori dagli schemi convenzionali, o ciò che le compagne normalmente seguivano o facevano nei training camps. Di lei ricordiamo un particolare nel corso dei nazionali estivi di skiroll del 2019, nei quali mentre le compagne Pärmäkoski, Niskanen, Kyllönen ect, facevano gruppetto divertendosi tutte assieme durante il riscaldamento pre gara, lei se ne rimaneva sola ed isolata sul lato opposto. Lo stesso accadde a fine competizione, con Anita a svolgere in solitaria l’allenamento defaticante mentre Pärmäkoski & Co. erano tutte in gruppo a centro pista.
Anita Kristiina Korva proviene dalla piccola città di quattordicimila abitanti di Kiiminki, quindi nel pieno della regione finlandese dell’Ostrobotnia, e già in età da teenager veniva chiacchierata come futuribile talento finlandese specialmente per l’alternato. Trasferitasi al famoso Liceo dello Sport di Vuokatti, Anita finisce fin da subito sotto l’ala protettiva del maestro del fondo Suomi Esko Paavola, a cui si debbono lo sviluppo, fra gli altri e nell’ultimo decennio, dei fratelli Niskanen, di Sami Jauhojärvi e di una giovane Kaisa Mäkäräinen ancora in versione senza carabina sulle spalle. Dopo un buon numero di titoli nazionali e nordici giovanili, Korva si impone a livello internazionale nei Mondiali junior di Goms 2018 conquistando il bronzo nella sua 5km in classico. L’anno successivo a Lahti, l’allora diciannovenne bionda fondista aggiunge alla sua bacheca altri tre bronzi, nella sprint, nella 5km a skating e nella 15 km in stile classico. Questi significativi successi le valgono nella stessa stagione la convocazione per i Mondiali dei grandi a Seefeld dove però disputa solamente la sprint finendo cinquantunesima nella qualificazione. Nella stagione successiva Anita entra a far parte della squadra nazionale Suomi ma questo, assieme alla sorprendente decisione di svolgere un anno nell’esercito finlandese, segnano l’inizio dei suoi problemi.
Il sevizio di leva svolto presso la Brigata Kainuu, oltre a malattie varie, viene menzionato dalla ventiduenne fondista per spiegare la sua anonima annata 2019-20: «In retrospettiva l’anno nell’esercito nel suo complesso è stato impegnativo. Se tu dormi per due ore a notte, poi non ha veramente senso fare allenamento o il solo fare jogging. Oppure se sei nei boschi per una settimana per gli accampamenti o le simulazioni di battaglia, ciò non supporta in alcun modo il tuo fare sport a livello professionistico. So che la mente umana è sempre incline a pensare a come sarebbero andate le cose se avessi fatto delle scelte differenti, ma non è il mio modo di vedere le cose.»
Alcune foto da lei pubblicate durante quell’estate con fucile in mano hanno fatto nascere da parte di certa stampa, ingiustificate speculazioni di un suo imminente passaggio al biathlon, senza che venissero ben considerate le sue caratteristiche di fondista da sempre portata alla tecnica classica che col biathlon proprio per nulla si accoppia. Inoltre in concomitanza con la fine del Liceo a Vuokatti, la bionda alternista termina il suo rapporto di lavoro con Esko Paavola per affidarsi come coach personale ad Olli Ohtonen, ovvero colui che ha portato nell’elite mondiale Iivo Niskanen. Ma i risultati nel loro primo anno di collaborazione faticano ad arrivare ed in lei cresce un senso di malessere verso gli allenamenti ed i ritiri collegiali. I Mondiali under 23 di Oberwiesenthal, nei quali i suoi risultati si attestano sempre oltre una deludente trentesima piazza, sono al momento le ultime gare ufficiali alle quali la rappresentante del Kainuu Hiihtoseura ha preso parte.
Nel corso della scorsa stagione, infatti Anita non ha mai indossato il pettorale di partenza prendendosi un anno sabbatico dalle competizioni, senza mai rilasciare nessuna dichiarazione alla stampa che gara dopo gara si chiedeva dove era finita la giovane promessa finlandese. Questo intero anno agonistico senza competizioni di ogni genere ma dedicato a ricostruirsi mentalmente e fisicamente da piccoli problemi fisici che da tempo l’affliggevano, le è costato la non inclusione nella squadra nazionale e la retrocessione nel team B finlandese delle under 23. Da inizio preparazione comunque la situazione per la nativa di Kiiminki sembra migliore come lei stessa riferisce: «Sul finire dello scorso inverno ho iniziato ad allenarmi di mia spontanea volontà, senza avere più pressione di nessun tipo nel raggiungere quel dato risultato da parte di ambienti a me esterni. Ora non riesco ancora ad allenarmi come facevo prima, ma al giorno d’oggi c’è già maggior interesse per l’allenamento, gli esercizi in palestra o le corse. Non è un grande fuoco, ma l’interesse è ora maggiore. Ho cercato di dare un contrappeso alla mia vita di tutti i giorni e mi sono data spazio e tempo. Non mi spingerò più a sciare se non mi sento ancora pronta. Tuttavia non vi sono più barriere fisiche e mentali che limitano le aspettative altrui, quindi andiamo a vedere cosa ne viene fuori.» Sebbene lei sia parte della squadra B finlandese finora non ha partecipato a nessun training camp che erano previsti nel centro Europa, compreso l’ultimo che il suo gruppo ha svolto a fine Settembre a Ramsau ed inoltre la sua collaborazione col personal coach Olli Ohtonen si è interrotta ad inizio primavera. Ma la ventiduenne dell’Ostrobotnia non e’ rimasta completamente sola nello svolgere la propria preparazione affidandosi ai programmi consegnati dagli allenatori della Nazionale B: «Abbiamo esaminato i miei programmi di allenamento con gli allenatori del nostro gruppo Under 23. Ho anche pianificato di fare training fra i campi di allenamento in solitaria. Non è cosi complicato. E’ un buon modo per fare il mio coaching personale essendo seguita da un team di professionisti, seguendo il mio programma personale.» L’oramai ex promessa del fondo finlandese aveva in programma di tornare alle competizioni il prossimo weekend con le gare Fis del Kainuun Talvikisat a Vuokatti ed in seguito nelle gare di Suomen Cup. Nello scorso weekend si è comunque voluta iscrivere alla sprint inaugurale a skating di Coppa di Finlandia a Vuokatti. In qualificazione il test ha rivelato una condizione lungi dall’essere al top, terminando al venticinquesimo posto lontana più di venti secondi dalla poi vincitrice della sprint Jasmi Joensuu. Nel suo quarto di finale si è poi vista una Korva piuttosto imballata e subito staccata dalle migliori dopo i primi metri, venendo eliminata senza nemmemo cercare di seguire le leader di giornata.
Lei assicura che ha ancora un certo interesse per lo sci ma che non si fascierà la testa se i risultati saranno negativi. Ora non ha più la pressione di ottenere risultati di primo piano come durante le edizioni dei Mondiali junior e nel suo primo anno da senior. La stagione 2021-22 determinerà se Anita Korva tornerà ad essere ancora una fondista su cui puntare per il futuro oppure qualcosa di completamente diverso. Nel frattempo, in mezzo a tutte le vicissitudini fisiche e mentali degli ultimi due anni, il fatto positivo è che tutti i suoi sponsor storici hanno continuato a sostenerla economicamente sebbene tutti questi contratti fossero pluriennali. Negli ultimi due anni, però, non ne ha firmati di nuovi e ancora lei non sa cosa possa succedere se i risultati dovessero fossilizzarsi ancora e ricalcare quelli dell’ultimo paio di stagioni.
In attesa di conoscere cosa la sua testa ed il suo fisico le riserveranno nella prossima stagione, Anita ha voluto anticipare il suo futuro iniziando anche a lavorare part-time come venditrice in un negozio di articoli sportivi a Kuopio: «Penso che sia davvero bello per me quando c’è qualcosa di più a cui pensare oltre lo sci e una maggior sicurezza nella vita di tutti i giorni. Lavorare part-time sicuramente mi schiarirà anche le idee sul voler sciare e di avere motivazioni. Non tutto è scritto su un foglio prestampato valido per tutti gli individui della nostra società.»

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