Improvviso stop e un po’ di paura per una giovane nazionale svedese, Anna Hedström, che nei giorni scorsi è stata costretta a fermarsi mentre si allenava a Idre in vista dell’apertura della stagione, in quanto non si sentiva bene e faticava a respirare.
Come riferito dal sito “Allehanda.se” l’atleta è finita addirittura in terapia intensiva al Norrland University Hospital di Umeå, dove i medici hanno scoperto un coagulo in entrambi i polmoni. La giovane biatleta è già tornata a casa ed è in convalescenza dopo il ricovero in ospedale.
Che qualcosa non andasse, Hedström l’aveva capito già nel corso della preparazione. Dopo aver lavorato senza problemi tra primavera e inizio estate con la sua squadra di sviluppo, ha iniziato a notare dei problemi: «Soprattutto dopo i Campionati Nazionali Estivi, ho iniziato a sentire sempre più sintomi – ha raccontato l’atleta – la forma è crollata e ho cercato soltanto di accettarlo e abbassare le mie aspettative perché non fosse troppo difficile mentalmente».
L’atleta ha poi notato che il battito cardiaco stava aumentando leggermente, aveva problemi alla schiena e ogni tanto sentiva come una pugnalata al fianco. «Fin dall’inizio abbiamo pensato che avesse a che fare con il carico di allenamento e che fossi stanca. A volte è normale avere degli alti e bassi».
Due settimane fa, quindi, Hedström è andata con la squadra in raduno a Idre e i problemi sono diventati insostenibili: «I problemi che pensavo sarebbero svaniti sono solo peggiorati. Ho iniziato a sentire dolori e riuscivo a respirare bene solo quando camminavo con calma. Ho capito che qualcosa non andava. Ho interrotto alcune sessioni in anticipo e alla fine ho capito che le cose non andavano bene. D’accordo con il medico Lykke Tamm abbiamo deciso che dovevo andare a farmi un controllo».
Ad accompagnarla al pronto soccorso di Särna è stato il suo raggazzo, il nazionale Malte Stefansson, atleta della squadra d’élite. «Hanno fatto alcuni test che hanno mostrato la presenza di un’infezione nel mio corpo. In quel momento, può sembrare strano, ho avuto quasi un sollievo perché almeno mi sono spiegata come mai era stato così difficile».
Dopo una notte l’atleta è stata trasportata a Sollefteå dove ha ricevuto la definitiva diagnosi: «Dopo una radiografia al polmone si è scoperto che avevo dei coaguli ad entrambi i polmoni. Non potevo immaginare che il problema fosse così grave. Dalle immagini si capisce che mi portavo dietro questo problema da molto tempo».
A quel punto è stata trasportata ad Umeå dove è stata ricoverata in terapia intensiva. «Sono rimasta lì una notte, poi mi hanno cambiato reparto. Fortunatamente ho evitato l’operazione, ma dovrò prendere degli anticoagulanti per i prossimi sei mesi. Il mio obiettivo è tornare già questa stagione, anche se a volte bisogna ascoltare il proprio corpo più che la volontà».