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Sci Alpinismo – Alessandro Follador: “Sci alpinismo? Ho smesso con le gare, ma punto a portare i miei ragazzi alle Olimpiadi”

Alessandro Follador, ex azzurro dello sci alpinismo, è intervenuto nelle scorse ore sulle frequenze di "Radio Più" per fare il punto della situazione sulla sua vita sportiva e sulla disciplina che per tanti anni ha praticato con profitto. Ai microfoni di Claudio Fontanive, il tecnico agordino ha dichiarato: "Ho smesso un po’ con le gare, perché gli anni migliori ormai li ho passati… Per arrivare a certi livelli serve di più".
Attualmente, però Follador sta lavorando con il comitato veneto di sci alpinismo, dopo avere raccolto il testimone da Luca Palla. È stato lui stesso a spiegare meglio il suo ruolo: "Ogni ragazzo – ha asserito – ha il suo preparatore, poi ci sono io come collaboratore. Il mio compito è quello di dare a ciascuno di loro qualche consiglio. Personalmente, ripeto sempre che la tecnica vien da sé e che occorre soprattutto avere voglia di fare, perché le gare durano anche un’ora e sono impegnative".

Curare la crescita delle giovani promesse e disporre di un ricambio generazionale "è fondamentale, perché lo sci alpinismo è una disciplina complessa. Come comitato Veneto a livello numerico non siamo messi male, ma neanche benissimo, perché mancano sci club che pratichino il nostro sport".
Follador ha quindi rammentato come fino ai 18-20 anni d’età i ragazzi alternino la scuola alle gare, poi "più avanti si va, più il livello si alza e più viene richiesto allenamento. Se si riesce a diventare professionisti e raggiungere il livello necessario a compiere quel passo in più, ben venga. Questo bivio si palesa attorno ai 20 anni, quando avvengono gli arruolamenti nei corpi militari".
Uno snodo cruciale e agognato, a maggior ragione adesso che è ufficiale l’inserimento dello sci alpinismo tra le discipline di gara alle Olimpiadi di Milano e Cortina del 2026: "Si tratta di un trampolino di lancio per il nostro sport, ma bisogna cambiare le basi a livello internazionale, perché non c’è ancora un bacino numerico per potere competere con le altre specialità in termini di prestigio. Portare qualche mio giovane atleta alla rassegna a cinque cerchi? Qualche profilo interessante nel comitato veneto c’è, ci dobbiamo lavorare su e staremo a vedere. La cosa fondamentale è che i nostri ragazzi riescano a diventare professionisti".
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