Chissà se quel 1° ottobre 1971, quando - per volontà di un lungimirante sacerdote - un novero di giovani frequentanti l'oratorio di Primaluna, piccolo Comune della Valsassina, in provincia di Lecco, istituì il Gruppo Sportivo Giovanni XXIII, qualcuno di essi si immaginava che mezzo secolo più tardi quella realtà, senza tradire le sue origini, avrebbe avuto importanti pagine di storia da raccontare e tante altre in attesa di essere scritte. Sì, perché oggi quel sodalizio è più vivo e consolidato che mai e non solo non ha praticamente mutato la sua denominazione, ma ha anche preservato la filosofia che lo permeava al momento della sua genesi: la passione prima di ogni altra cosa.
La cena sociale in programma il prossimo 12 novembre per celebrare i 50 anni dello Sci Club Primaluna Giovanni XIII, alla quale prenderanno parte anche autorità civili e religiose, è l'elemento che meglio esprime il concetto di famiglia tramandato di generazione in generazione: una quotidianità nella quale tutti si aiutano vicendevolmente e senza scopi di lucro. "Sin dalla nostra fondazione, nel nostro sci club agiscono soltanto volontari non remunerati - ha dichiarato ai microfoni di Fondo Italia il presidente, Piero Colombo -. Una scelta che comporta sacrifici e impegno, ma che offre la possibilità di seguire da vicino il percorso di crescita dei nostri ragazzi. Per noi divertimento ed educazione sono imprescindibili e precedono qualsiasi risultato sportivo".
Una linea di pensiero che, finora, ha ampiamente pagato, con la conquista di sette titoli italiani, cinque Trofei Topolino individuali e un primo posto di squadra al Trofeo Topolino nel 2014, davanti a 110 club provenienti da ogni angolo del Vecchio Continente. "Un traguardo appagante - ha proseguito Colombo - e che testimonia la bontà del nostro operato. Attualmente sono 25 i ragazzi tesserati per il nostro sci club: un numero perfetto, che ci consente di seguirli accuratamente e di andare a correggere al meglio la tecnica di ciascuno di loro".
D'altro canto, vi sono stati numerosi casi di atleti partiti dalla Valsassina e divenuti famosi, come gli ex fondisti Paola Pozzoni e Gianfranco Polvara, quest'ultimo protagonista in veste di atleta di cinque edizioni dei Giochi olimpici invernali, oltre a due rassegne a cinque cerchi vissute nei panni di tecnico. Proprio Polvara aiuta lo sci club lecchese nella cura dei materiali e rappresenta una risorsa preziosa per il sodalizio, che può peraltro fregiarsi degli arruolamenti di due ex atlete, rispettivamente nel centro sportivo dell'Esercito e nei Carabinieri: si tratta di Laura Colombo e di Anna Rossi, con quest'ultima che ha fatto l'intera trafila delle giovanili a Primaluna.
Va precisato, infatti, che lo sci club segue i giovanissimi dalla categoria Under 8 fino agli Junior, con adesione ai circuiti locali e a quello nazionale della Coppa Italia. Vi sono anche alcuni Senior che gravitano nella sua orbita, partecipando alle competizioni in rappresentanza del club: si tratta di amatori che si dedicano alle gare sulle lunghe distanze, come la Marcialonga e la Dobbiaco-Cortina.
Nel lungo elenco di ringraziamenti di Piero Colombo compaiono numerose figure: allenatori, il personale delle piste, il Comune di Primaluna, gli Alpini, le aziende e le associazioni del territorio (e non) per il sostegno economico fornito. E, infine, i genitori, i ragazzi, ma anche i membri del direttivo: "La passione è la nostra energia rinnovabile per antonomasia - ha puntualizzato il presidente -. L'abbiamo ereditata dai nostri predecessori e puntiamo adesso a instillarla nelle coscienze delle nuove generazioni". Un patrimonio da preservare e da coltivare, proprio come quel sogno meraviglioso sbocciato un giorno d'inizio autunno di 50 anni fa nell'oratorio di Primaluna e benedetto, almeno nel nome, dal Papa Buono.