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Salto con gli sci – A 49 anni, Kasai ha ancora voglia di mettersi in gioco ma il sogno olimpico è quasi impossibile

A 49 anni non vuole saperne di dire basta. Noriaki Kasai vuole provarci ancora, tentare fino alla fine a qualificarsi per le Olimpiadi di Pechino. Dopo aver vinto tre medaglie olimpiche, tanti atleti a quasi cinquant’anni non avrebbero più motivazioni, ma il giapponese ha ancora voglia di provare a mettersi in gioco e sfidare se stesso. Non rinuncia al sogno della nona apparizione consecutiva alle Olimpiadi. Da Albertville 1992 a Pechino 2022 sarebbe un traguardo straordinario.
Kasai viene però da una stagione da incubo, nella quale per la prima volta in ventisei anni non è riuscito a guadagnare alcuna convocazione in Coppa del Mondo. Per questo motivo è molto indietro nel sistema di qualificazione giapponese e per raggiungere i Giochi dovrebbe compiere una vera e propria impresa. Il sistema di qualificazione olimpico giapponese, richiede a Kasai di diventare campione giapponese sul large hill domenica prossima per entrare a far parte della squadra di Coppa del Mondo. A quel punto dovrebbe ottenere dei buonissimi risultati nelle gare che si disputeranno fino alla conclusione dei Quattro Trampolini. Probitivo? Di più.
«Sono in una situazione difficile per la qualificazione alle Olimpiadi – ha raccontato Kasai a "Skijumping.pl" – tuttavia, c’è ancora uno scenario possibile per andare in Coppa del Mondo e da lì alle Olimpiadi. Ryoyu Kobayashi e Yukiya Sato sono in ottima forma in questo momento. Ma il mio obiettivo è fermarli e vincere il Campionato Nazionale. Voglio battere i miei colleghi più giovani».
Kasai ha lavorato tanto nel corso di questo periodo, vuole riscattarsi dopo una stagione bruttissima: «Ero preoccupato per la mia mancanza di velocità negli ultimi anni, ma alla fine sono riuscito a migliorare questo particolare. C’è ancora il problema della mancanza di potenza in fase di stacco, ma se lo supero posso essere di nuovo nelle posizioni più alte. Negli ultimi anni non sono andato molto bene, ma mi sento meglio. Credo che tutto stia andando per il meglio. Sto ancora puntando alla nona e alla decima presenza alle Olimpiadi. Non mi sono mai sentito troppo vecchio per questo sport».
La realtà ovviamente va da tutta un’altra parte, ma è impossibile non simpatizzare per questo sognatore.

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