Sta continuando a far discutere, quanto svelato da Marit Bjørgen nella sua autobiografia appena pubblicata, "The Winner’s Heart: The Marit Bjørgen Story". La pluridecorata campionessa norvegese ha infatti raccontato un episodio fino a oggi sconosciuto, riguardante Lahti 2017, quando un suo campione di urina conteneva tracce di 19-norandrosterone, una sostanza che migliora le prestazioni vietata dalla WADA. Dopo un colloquio rimasto segreto, come da regolamento, Bjørgen e lo staff medico norvegese hanno mandato le loro spiegazioni, chiarendo che ciò era dovuto all’assunzione di Primolut-N, farmaco utilizzato per spostare le mestruazioni. A quel punto nessuna accusa è stata avanzata dalle autorità antidoping.
In tanti hanno commentato la vicenda. A DailySkier è intevenuta in merito anche Elena Välbe, che ha sempre avuto un ottimo rapporto con Bjørgen, stimandola come atleta. L’ex fondista, oggi presidente della Federazione Russa di sci di fondo, è stata piuttosto critica in merito a quanto accaduto: «Sono un po’ sotto shock per la notizia. L’ho sempre considerata e continuerò a considerarla una grande atleta, ma ho delle domande serie da rivolgere alle persone che decidono cosa costituisce doping, a quali condizioni e quale punizione deve essere inflitta».
Välbe dopo le rivelazioni di Bjørgen: “Avrei delle domande da porre a chi decide cosa costituisce doping”
![](https://www.fondoitalia.it/wp-content/uploads/fileadmin/archivio/fondoitalia/fondo_russia_conferenza_valbe.jpeg)
Ti potrebbe interessare
Biathlon – Altri tre nomi annunciati per il Martin Fourcade Nordic Festival
Dopo aver annunciato, venerdì scorso, la presenza di Federico Pellegrino, gli organizzatori del Martin Fourcade
Arnd Peiffer avverte il biathlon tedesco: “Le altre nazioni sono molto più professionali rispetto a 15 anni fa”
L'ex biatleta ha parlato della sua ex squadra in vista della stagione olimpica, sottolineando anche le attuali
Combinata Nordica – Seidl vince il PCR di Villach; buon esordio stagionale per Buzzi
L'austriaco in testa sul trampolino di casa, che però non ha fatto selezione; molto bene il friulano che ha concluso 19°.