Guardando al passato, fino a qualche Olimpiade e Campionato del Mondo fa, la differenza nel medagliere fra Finlandia e Norvegia, nazioni che con l’ex Unione Sovietica e la Svezia si possono considerare grandi potenze nelle discipline invernali dello sci nordico, non era cosi accentuata come invece accade da qualche edizione e sempre a favore della nazione retta da Re Harald V.
Infatti, da una quindicina d’anni circa il divario fra le due nazioni che storicamente vantano più successi nei Campionati del Mondo si è sempre più accentuato, fino all’ultima rassegna di Oberstdorf dove i Norge hanno ancora una volta dominato il medagliere con ben trentuno medaglie in totale esibite in quel di Oslo, contro le tre della nazione governata dalla giovane Primo Ministro Sanna Marin.
Lo stesso trend, al rialzo per gli scandinavi ed in ribasso per i Suomi, si è verificato nelle ultime edizioni dei Giochi Olimpici invernali. Come dobbiamo interpretare questo andamento tendenzialmente in discesa per la Finlandia nelle discipline nordiche come sci di fondo, salto con gli sci e combinata nordica, che in passato l’hanno vista spesso primeggiare sui cugini scandinavi e gli ex sovietici, producendo autentici fuoriclasse e campioni di assoluto livello in queste discipline invernali che da sempre scaldano il cuore alla popolazione sportiva che ha in Helsinki la sua capitale?
Per il movimento finlandese dopo anni di grandi difficoltà, ora la situazione almeno per la combinata nordica sembra essere rosea con molti giovani di buone prospettive in rampa di lancio e, dopo anni di grandi digiuni, Ilkka Herola ha finalmente riportato in medaglia la propria nazione. Anche nel fondo maschile piccoli segnali di ripresa sono arrivati con le quattro medaglie conquistate dai ragazzi finlandesi durante la scorsa rassegna iridata giovanile disputata in casa a Vuokatti, mentre il settore salto ed il fondo femminile sembrano le discipline più in difficoltà soprattutto se paragonate ai successi ottenuti fino ad una decina di anni fa. Ultimi due lustri che hanno visto lo sport finlandese divenire molto monodimensionale in termini di successi in favore del popolarissimo hockey su ghiaccio.
Disciplina che vede i ”Leijonat” nazionali quasi sempre primeggiare nelle rassegne iridate vuoi che siano under 18, under 20 o nazionale maggiore. Sempre più ragazzi finlandesi vengono scelti nei Draft del ricco campionato nordamericano della NHL e sempre meno se ne trovano ai vertici delle competizioni Fis.
Per chiarire questa situazione e per cercare di spiegare cosa si sta facendo in Finlandia per cercare di ritornare ai fasti di un tempo, ci fregiamo della disponibilità che il Direttore Esecutivo della Suomen Hiihtoliitto, Ismo Hämäläinen, ci concede durante una pausa del suo lavoro, direttamente nel suo ufficio sito nella vera capitale degli sport invernali finlandesi, la laboriosa città di Lahti. Il cinquantaseienne Hämäläinen svolge l’attività di Direttore Esecutivo dell’Associazione finlandese degli sport invernali dal Settembre 2019 dopo un passato svolto principalmente come allenatore. Dal 2002 al 2006 ha allenato la squadra finlandese di fondo per poi trasferirsi in Germania come allenatore delle varie Künzel, Sachenbacher, Böhler ect portando il fondo tedesco femminile ad ottenere significativi successi sia ai Mondiali che alle Olimpiadi. Nel 2012 è poi rientrato in patria per dirigere il centro federale di allenamento di Vierumäki, per poi succedere due anni or sono a Mika Kulmala al vertice della Federazione Finlandese.
Ritornando al divario di successi nelle discipline nordiche fra Norvegia e Finlandia, due nazioni che hanno un numero similare di abitanti ed un grande passato e passione che si tramanda da generazioni nelle discipline invernali, il Direttore Hämäläinen ci fornisce la sua opinione guardando con attenzione a ciò che accade quotidianamente a Holmekollen: «Penso che sia una questione di cultura. Se vai ad Oslo e Holmenkollen durante i fine settimana, ti rendi conto che c’è sempre il pieno di gente che vuole sciare per svago ma anche per allenamento personale o per portare i propri figli a fare sport. In Finlandia, abbiamo un po’ perso questa cultura e questi valori rispetto ad un recente passato. Ci dobbiamo chiedere come possiamo rispettare meglio gli atleti e coloro che si prendono cura della loro salute e condizione fisica? Oggi dobbiamo prenderci cura dei migliori atleti sportivi ma anche occuparci dei club e agevolare le persone e le location a livello nazionale per farli entrare più facilmente nella comunità dello sci.»
Come giudica la situazione dello sci di fondo a livello nazionale in Finlandia? Come interesse generale e come numero di praticanti.
“Se pensiamo alle gare e al numero di atleti che partecipano alle nostre competizioni nazionali, sono un po’ preoccupato perché il numero di atleti che gareggiano con le licenze della nostra Federazione sono un po’ in calo. Ma al contrario sono davvero contento perché lo scorso inverno abbiamo avuto un’enorme quantità di persone, i cosiddetti sciatori del weekend, che hanno ritrovato lo sci di fondo come sport da praticare nel tempo libero, perché abbiamo avuto più persone che mai sulle piste. Circa il 20% della popolazione finlandese pratica lo sci di fondo durante l’inverno. Lo scorso inverno, la situazione Covid ha influenzato non solo noi ma tutte le attività del tempo libero, ma questo ha portato più persone anche nelle piccole comunità a uscire maggiormente nella nostra bellissima natura e fare più attività fisica per avere un maggior benessere personale, e lo sci di fondo è uno sport perfetto per questo scopo.”
Negli ultimi dieci anni, l’hockey e il biathlon hanno visto aumentare il numero dei loro praticanti tra i ragazzi finlandesi. È questa ora la vostra più grande sfida nel reclutare ragazzi e ragazze nel settore dello sci nordico?
“Si, è proprio così. La competizione tra i bambini in questo frangente è piuttosto grande. Noi dobbiamo pensare come Federazione Finlandese di Sci che cosa possiamo offrire ai bambini per far si che loro si divertano praticando i nostri sport. E chiederci del perché loro vengono alle nostre scuole di sci e a conseguenza di questo dobbiamo rendere più interessante il nostro sport per i giovanissimi. Le strutture sono un altro problema che dobbiamo affrontare e verificare quanto sia facile per loro venire nei nostri luoghi di pratica e far si che insieme all’allenamento possano trovare un ambiente in cui fare delle amicizie a livello sociale. Noi seguiamo strade diverse nel reclutamento dei nostri ragazzi rispetto ad altri sport. Dobbiamo far capire loro che non tutti diventeranno dei grandi atleti e dimostrare che possono praticare lo sci di fondo per impiegare bene il loro tempo libero, essere più in forma e godere dei tanti benefici derivanti dalla pratica dei nostri sport nordici. Anche nella combinata nordica sono richieste buone abilità e capacità ma anche i bambini piccoli possono saltare iniziando da piccoli trampolini, divertendosi in primis e nel contempo trovando nuove compagnie all’interno degli sci club.”
Cosa state facendo come Federazione per incoraggiare maggiormente lo sci di fondo a livello scolastico? Avete dei progetti in corso in collaborazione con il Ministero dello Sport finlandese?
“Abbiamo un programma educativo per le scuole e offriamo anche giornate di pratica e di coaching per insegnanti e anche per studenti. Questa è una buona base di partenza per i bambini che amano praticare le discipline nordiche. Lo stiamo facendo in collaborazione con il Ministero finlandese dell’istruzione e della cultura al fine di introdurre più bambini e studenti ai nostri sport.”
Ritornando agli ultimi Mondiali di Oberstdorf, si ritiene soddisfatto dei risultati ottenuti dalla squadra finlandese? La Finlandia ha vinto due medaglie nel fondo e l’argento di Herola nella combinata nordica. Si aspettava di più?
“Naturalmente le aspettative sono sempre lì prima di iniziare un Campionato del Mondo, sperando di ottenere più medaglie possibili ma se siamo realistici dobbiamo verificare lo sviluppo degli atleti e anche le condizioni quotidiane dei materiali, ci sono così tante cose che possono influenzare un risultato in un giorno specifico ma soprattutto sono soddisfatto del fatto che noi abbiamo lavorato abbastanza bene come squadra e anche le medaglie sono ciò che gli spettatori e i finlandesi stavano aspettando.”
ll fatto che la quarantatreenne Riitta-Liisa Roponen sia ancora in Nazionale ed era ancora nella staffetta femminile che ha ottenuto la medaglia di bronzo, è da considerare un esempio per le giovani generazioni o un limite se valutiamo il livello dei fondisti più giovani in Finlandia?
“Questa è una bella domanda, perché da un lato noi possiamo pensare che Riitta-Liisa alla sua età è ancora un’atleta straordinariamente brava, con una carriera così lunga alle spalle ad altissimo livello e questa è una grande cosa per noi e ad Oberstdorf ha fatto ancora delle ottime prestazioni. Ma d’altra parte la tua domanda pone il problema riguardo il livello dello skating nel nostro team femminile e anche per le future generazioni, su come possiamo fare di più per le giovani per essere più efficaci e come migliorare le nostre prestazioni a skating, che è al momento la tecnica più debole tra i nostri junior e le under23 a livello femminile. È una questione di cui abbiamo discusso molto e siamo ancora nella stessa situazione in cui dobbiamo migliorare nel pattinaggio.”
A questo riguardo, per la prossima stagione olimpica, il numero dei fondisti nelle squadre nazionali è stato ridotto, ma più atleti sono stati inseriti nella squadra B e nel team degli under 23 seguendo un po’ l’esempio della squadra svedese. Qual è lo scopo di questo cambiamento?
“Per la prossima stagione abbiamo creato una squadra più grande a livello nazionale. Il nostro scopo è dimostrare che ci prendiamo cura dei nostri atleti da Iivo Niskanen fino ai ragazzi che sono in età junior. Abbiamo costruito l’opportunità di fare le cose a un livello più professionale e mostrare loro qual è la strada per portarli a un livello superiore. Per questo ci siamo presi la responsabilità di aiutare i nostri tecnici e gli atleti.”
Finanziariamente dopo i Mondiali di Lahti 2017, ci sono stati problemi economici e tagli nella vostra Federazione. Com’è la situazione attuale considerando anche la recente pandemia che ha colpito globalmente un po’ tutti gli sport?
“I Mondiali di Lahti 2017 che noi abbiamo organizzato, dal punto di vista economico a causa di molti fattori diversi non si sono rivelati positivi, ma sotto il profilo sportivo sono stati dei buoni campionati. Dopodiché, abbiamo costruito la nostra strategia economica in un modo nuovo e dobbiamo ogni anno mantenere il nostro budget in equilibrio e con un plus finale. Negli ultimi quattro anni ci siamo riusciti e abbiamo un piano a lungo termine per ripagare quel meno che abbiamo avuto ai Campionati del Mondo di Lahti e finora siamo su una buona strada. Ad esempio nelle ultime stagioni abbiamo fatto nuovi investimenti con tutte le Nazionali, le squadre junior e anche con i nostri club. Nell’ultimo periodo stiamo anche ampliando il nostro marketing ed espandendo le nostre sponsorizzazioni.”
A livello internazionale, soprattutto nei paesi alpini, l’interesse per lo sci di fondo si trova ai minimi storici, surclassato dal biathlon e dal salto con gli sci. Qual è la sua ricetta per rilanciare la disciplina e riportarla ai livelli di regina degli sport invernali come era in passato?
“Ci sono in atto molte discussioni al riguardo e vi sarebbero parecchi punti sui quali dibattere. Se pensiamo alla popolarità come partecipanti dobbiamo avere strutture, condizioni e piste migliori. Se pensiamo agli spettatori dobbiamo offrire un prodotto più interessante. Dobbiamo pensare a come abbiamo cambiato i format delle competizioni. È più interessante per il pubblico una 15km con partenza ad intervalli o come partenza in linea? Quanto devono essere lunghe le gare affinchè il pubblico rimanga sempre interessato? Abbiamo percorsi diversi da offrire? Ovviamente dobbiamo semplificare il nostro prodotto e renderlo più facile da capire per le persone e attirare più pubblico. Se per esempio confrontiamo le partite di hockey ed una gara di sci di fondo, succede che nell’hockey c’è sempre velocità e le cose accadono continuamente, è un pò come accadeva nei combattimenti che si effettuavano al Colosseo nell’epoca antica ed era facile andare a divertirsi nelle arene. Questo non sta accadendo nel cross-country in questo momento. Dobbiamo rendere più facile agli spettatori e alle famiglie l’accesso alle nostre competizioni e alle strutture. Questo sarà un buon punto di partenza.”
Per quanto riguarda il settore della Combinata Nordica, dopo anni di grandi difficoltà in termini di risultati, la Finlandia è tornata nel medagliere ad Oberstdorf. E’ stato premiato il duro lavoro svolto negli anni da Petter Kukkonen e Antti Kuisma oppure è solo una coincidenza che la medaglia sia arrivata durante il primo anno di lavoro con un allenatore non finlandese come Falko Krismayr?
“Quando si parla di medaglie ci sono sempre tante cose che possono influenzare questo risultato, ma noi dobbiamo costruire un sistema a lungo termine, sviluppando anno dopo anno le nostre capacità e Kukkonen, Kuisma e i loro ragazzi stanno riuscendo bene nel loro percorso. Il livello base di Ilkka Herola è diventato così alto e stabile, specialmente nel salto nelle ultime stagioni e quando il salto funziona bene tutte le cose sono possibili. Ma vogliamo migliorare ancora di più su questo aspetto nella nostra parte salto.”
Quale è il suo pensiero nell’importare in Finlandia più allenatori stranieri per le Nazionali?
“Questa è una domanda spinosa, perché dobbiamo pensare al nostro sistema guida di allenamento in una visione generale e nel lungo termine, perché se assumiamo un allenatore straniero la domanda è: quando se ne va che cosa rimane nel nostro paese? Come ha sviluppato il nostro sistema? Dobbiamo analizzare ciò di cui abbiamo veramente bisogno. È una questione di ottenere le massime prestazioni e medaglie in una/due stagioni o di fare un lavoro di base con i nostri atleti di vertice e gli junior. Dobbiamo pensare a come costruire quel tipo di sistema in cui atleti e allenatori possono legarsi e fare affidamento l’uno sull’altro e anche essere professionali, quindi la risposta è che non sono sicuro che importare un allenatore straniero sia il modo migliore. Se pensiamo a cose minori per il gruppo di vertice, lui o lei potrebbe essere e funzionare, ma dobbiamo pensare anche a che tipo di sistema nazionale finlandese dobbiamo costruire su una linea generale. Se poi non abbiamo fiducia nella nostra linea pensando che non sia all’altezza e non funzioni correttamente, dobbiamo cambiarla e a quel punto aggiungere elementi provenienti dall’Austria, Germania, Norvegia o altro, ma sempre seguendo una nostra linea generale di sviluppo di una disciplina per il lungo termine.”
Dalla prossima stagione le discipline nordiche non saranno più totalmente trasmesse da Yle TV che nelle passate stagioni trasmetteva gratuitamente le gare. Pensa che questo possa essere un grosso problema in termini di visibilità per il pubblico finlandese e di appeal tra le giovani generazioni?
“Non posso rivelare i dettagli del nostro contratto, ma al suo interno vi è scritto che vi deve essere un certo numero di gare per tutte le nostre discipline che devono essere free ed è di circa il 50% e questo è un bene, ma il problema è come offriamo le nostre discipline al canale gratuito. E c’è da chiedersi se quello sport è così interessante per il canale gratuito o se quella disciplina nel canale a pagamento possa essere promossa in modo migliore. Dobbiamo trovare la soluzione corretta insieme ai titolari dei diritti di trasmissione, perché se perdiamo interesse loro poi perderanno denaro e noi di conseguenza perderemo denaro, quindi siamo sul filo del rasoio in questo problema. Dobbiamo seguire il comportamento degli spettatori e fare movimenti abbastanza veloci, promuovendo al suo massimo questa o quella disciplina su questo o quel canale”
Quali sono i suoi pronostici e pensieri per la squadra finlandese riguardo alla prossima stagione che culminerà con le Olimpiadi di Pechino?
“Naturalmente spero in una pioggia di medaglie, ma so che tutte le gare alle Olimpiadi sono sempre estremamente dure. So cosa hanno fatto finora i nostri atleti e allenatori ed essi sono concentrati sia sulle Olimpiadi, ma anche si stanno concentrando sulla prossima importante stagione nel suo insieme. Dall’altra parte la domanda è che tipo di preparazione potranno avere i diversi paesi e anche l’altitudine come influirà sulle condizioni del posto e sugli atleti, ma so anche che i nostri atleti saranno in buona forma e arriveranno ben preparati. Le mie aspettative sono di ottenere risultati pari a quelli di Oberstdorf e possibilmente migliori di quelli ottenuti a Pyeongchang.”
Sci di Fondo – Il Direttore Esecutivo finlandese Hämäläinen: ”In Finlandia dobbiamo ritrovare l’antica cultura che avevamo per lo sci nordico”
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