Ha vinto la medaglia d’argento, giungendo a 12”3 dall’ucraino Oleksandr Lisohor, dopo aver recuperato moltissimo nella seconda metà della 13 km. Nell’immediato post gara, Artusi non è però soddisfatto fino in fondo per il risultato ottenuto. «Mi dispiace non aver vinto l’oro, anche se sono contento comunque – ha affermato a Fondo Italia – ho vinto la prima medaglia italiana e come esordio è positivo. Poi ho ancora la sprint e la team sprint con Munari per farmi valere».
Artusi è giovane e molto competitivo, consapevole della propria condizione di forma, avrebbe voluto di più. «Non mi accontento dell’argento, perché vengo da un anno di difficoltà e per me la vittoria avrebbe avuto una grande importanza dal punto di vista morale. La stessa sensazione l’avevo a Forni Avoltri, quando ho perso l’individuale per poco più di un secondo. Purtroppo vedo il secondo posto come la prima posizione degli sconfitti. L’ho sempre pensata così, mi piace vincere e credo che questo modo di pensare mi porterà a ottenere gli obiettivi che mi sono posto».
Un ragazzo determinato il valsassinese: «Si, sono sempre molto determinato, ho ripreso da mio papà e dal nonno, che era ex Fiamme Gialle e ha anche corso con il Nones. Mi hanno insegnato tanto. Anzi voglio dedicare a mio papà questo argento, perché mi segue 365 giorni l’anno. Mi alleno da solo, non ho molti compagni di squadra con cui allenarmi quotidianamente e migliorare. Fortunatamente quando sono in nazionale, ho la possibilità di allenarmi con i migliori atleti di Italia e sfidarci tirandoci il collo negli allenamenti. Spero di raggiungere gli obiettivi che mi sono posto, continuare a sognare e volare alto».
Sicuramente con il passare delle ore e dei giorni, Artusi si renderà conto dell’importanza di questo risultato, saprà godersi di più questa medaglia d’argento. Il livignasco ne è consapevole: «Si, riuscirò sicuramente a godermela di più. Ma voglio anche studiarmi l’andamento della gara, intermedio dopo intermedio, e capire dove migliorare».