La splendida location dell’Abbazia di San Colombano, nel Comune di Bobbio (PC), con la collaborazione della Scuola Tecnici Federali FISI, ha ospitato il convegno “Il fondo italiano verso il futuro”. Un secondo appuntamento per parlare e confrontarsi sullo sci di fondo, dopo quello che era già avvenuto lo scorso giugno presso il palazzo della Regione Lombardia a Milano.
Alla giornata hanno preso parte, oltre al sindaco di Bobbio, Roberto Pasquali, le più alte cariche dello sport e degli sport invernali italiane: la vicepresidente del Coni, Claudia Giordani, il Presidente della FISI Flavio Roda, il vicepresidente Pietro Marocco e il consigliere federale Gabriella Paruzzi. In collegamento dal Passo del Lavazè, è intervenuto anche Federico Pellegrino, impegnato in raduno, presenti anche i tecnici delle squadre nazionali azzurre e Markus Cramer, che sta allenando proprio Federico Pellegrino e Francesco De Fabiani insieme alla nazionale russa di fondo.
L’obiettivo è confrontarsi, capire e porre poi le basi per costruire qualcosa di importante in occasione delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, che possa poi prolungarsi nel tempo e far crescere il movimento italiano dello sci di fondo. A maggior ragione diventa quindi ancora più utile anche conoscere come si lavora all’estero, motivo che ha spinto il dt Alfred Stauder ad accettare la proposta di Federico Pellegrino di collaborare con la squadra russa. Già ieri si è avuta una chiara dimostrazione di quanto questa decisione sia stata azzeccata, in quanto Cramer, intervendo al convegno, ha proposto un punto di vista diverso, anzi in realtà più punti di vista, dal momento che ha parlato di come funzionano i sistemi nei paesi in cui ha lavorato, dalla sua Germania alla Russia, passando per la Svizzera. L’opportunità quindi non solo di confrontarsi, ma anche di conoscere e capire cosa possa essere fonte di ispirazione e cosa meno, ma certamente crescere grazie a maggiori conoscenze.
Cramer ha però voluto sottolineare un aspetto fondamentale soprattutto agli allenatori presenti in sala: «Ho lavorato in diversi paesi, Svizzera, Germania e Russia, sono stato tanto lontano da casa ma stare fuori e girare tanto è l’esperienza migliore che un allenatore possa fare, in quanto si ha la possibilità di lavorare con allenatori di diversa provenienza. Ho imparato tanto lavorando all’estero, sono riuscito a formarmi di più. Posso dire però la cosa fondamentale che ho imparato: noi allenatori non siamo l’elemento più importante in questo ambiente. Al centro deve esserci sempre l’atleta, i suoi risultati. Anche nella programmazione dell’allenamento, è fondamentale fare le cose semplici, per nulla complicate, ed avere una buona comunicazione con gli atleti, perché ci servono feedback. Noi come allenatori possiamo pensare di aver il miglior programma, ma in realtà non è così per quell’atleta, quindi ascoltarlo è fondamentale. Dobbiamo capire di cosa ha bisogno l’atleta, non siamo noi allenatori i protagonisti, dare importanza alla corsa, che è la base dell’allenamento di un fondista, e cosa più importante trovare la chiave per entrare nella testa degli atleti, capire di cosa hanno bisogno. Non basta essere dei bravi allenatori ma avere anche delle competenze importanti sul lato comunicativo e sociale, creare un feeling con l’atleta è più importante dei dettagli dell’allenamento».
Cramer ha quindi parlato del sistema tedesco, delle difficoltà riscontrate, di come è cresciuta la squadra russa e di cosa bisogna riprendere dalla Norvegia. L’allenatore tedesco è entrato poi molto nello specifico dell’allenamento, davvero interessante per ogni coach in formazione. Un lungo intervento che ha catturato l’attenzione dei presenti e potete rivedere nel primo video dopo circa due ore.
Ovviamente a fare gli onori di casa il direttore tecnico Alfred Stauder e il presidente della FISI, Flavio Roda, che ha manifestato la propria soddisfazione per l’iniziativa: «Abbiamo vissuto una giornata importante, perché se non c’è interscambio continuo fra i tecnici è difficile far crescere un settore. L’insegnamento di oggi è quello di ascoltare e capire quale sia la cosa migliore per aiutare gli atleti, che rimangono al centro di tutto. Il reclutamento rimane l’obiettivo prioritario, i temi sviscerati sono stati molteplici e andranno approfonditi, auspico che chiunque possa dare il proprio contributo, metta la sua esperienza a disposizione di tutta la disciplina. Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti, da questo convegno sono state poste le basi per il futuro dello sci di fondo».
Molto interessante l’intervento anche del preparatore atletico delle squadre azzurre, Enrico Perri. «Nello sport moderno è necessaria una strutturazione da parte dello Stato, che permetta una adeguata formazione non solo dell’atleta, ma anche dell’intero staff, perché da qui nasce la necessità di ottimizzare la performance. La nostra attenzione è rivolta alla preparazione dell’allenamento attraverso l’attivazione dell’organismo, il miglioramento della flessibilità e degli schemi motori attraverso la prevenzione degli infortuni e la tolleranza al carico meccanico. Da qui l’importanza del monitoraggio dello stato fisico dell’atleta, unito ad una valutazione fisiologica e dei carichi di allenamento».
Federico Pellegrino è intervenuto da Lavazé, dove si sta allenando con la squadra russa, sottolineando quanto sia fondamentale per lui avere questa occasione di allenarsi all’estero insieme a Francesco De Fabiani, scoprendo delle nuove idee sull’allenamento e potendole così anche confrontare con quanto fatto in passato.
Insomma da Bobbio sono arrivati indicazioni positive, che vi invitiamo ad ascoltare e guardare attraverso i due video che pubblichiamo dalla pagina facebook della FISI. Potrete magari utilizzarli come "podcast" durante la vostra giornata.
PRIMO VIDEO
SECONDO VIDEO (gli interventi esterni)