Al Mondiale di Oberstdorf ha dimostrato di poter vincere l’oro nella sprint e anche quello nella 50 km. Ora, Johannes Klæbo vorrebbe tentare per i Giochi di Pechino, quella che per lui sarebbe una piccola impresa: competere in tutte le gare in programma alle Olimpiadi.
Nelle grandi manifestazioni a cui ha preso parte, Klæbo non ha mai gareggiato in tutte le gare. A Lahti fece solo sprint, team sprint e 15 in classico, mentre nel 2019 a Seefeld gareggiò in sprint, team sprint, skiathlon e staffetta. È storia recente quella di Oberstdorf, dove ha saltato soltanto l’individuale in skating, conquistando tre ori e venendo squalificato al termine della 50 km che aveva vinto. Nella sua unica partecipazione olimpica, Klæbo fece quattro gare, le stesse di Seefeld: sprint, team sprint, staffetta e skiathlon, vincendo tre ori e arrivando decimo nello skiathlon, format in cui non ha mai ottenuto medaglie.
Ai colleghi di VG, Klaæbo ha ammesso che per le Olimpiadi di Pechino sta valutando di prendere parte a tutte le gare in programma dal 6 e il 19 febbraio, date da skiathlon a 50 km maschile. «È possibile farlo – ha ammesso Klæbo – non c’è dubbio che sarebbe divertente riuscirci. Ma non so se sarà possibile a causa della quota, che richiede un tempo di recupero più lungo. Comunque vedremo, è tutto possibile».
A Pechino, le donne dello sci di fondo avranno sei gare in 16 giorni, mentre gli uomini in quindici. «Vorrei poter gareggiare il più possibile, ma non ho certezze sul fatto che ciò porterebbe risultati. Sicuramente sarebbe divertente».
Klæbo è convinto che sia possibile disputare la 50 km pur con cinque gare già sulle gambe e inoltre è anche consapevole che alle Olimpiadi, rispetto ai Mondiali le gare si disputano su quindici anziché su undici giorni. In ogni caso, se la quota dovesse fermarlo a Pechino, il norvegese proverebbe a farlo a Planica nel 2023.
Va sottolineato che il suo grande rivale, Alexander Bolshunov, ha preso parte a tutte le competizioni sia a Seefeld che a Oberstdorf, lottando per l’oro nella 50 km in entrambe le occasioni. Sarebbe bello vederli in un’altra grande sfida, completamente alla pari, con gli stessi chilometri sulle gambe. Chissà che le settimane di allenamento in quota nel nostro paese, tra Livigno e Lavazè, non possano permettere a Klæbo di chiarire definitivamente le proprie idee.