Mentre i suoi compagni di squadra si stanno allenando all’Alpe di Siusi, Tarjei Bø è chiuso in hotel, dove è rimasto dal suo arrivo domenica sera, dopo aver rimediato un passaggio in aereo da Lukas Hofer e Dorothea Wierer. Il campione norvegese, vincitore dell’ultima coppa di specialità mass start, ha una commozione cerebrale, febbre e abrasioni su tutto il corpo. Sono le conseguenze della brutta caduta subita domenica pomeriggio in occasione del City Biathlon di Wiesbaden.
Dopo essere finito a terra e aver sbattuto violentemente la testa, a causa della rottura di un allaccio degli skiroll, Tarjei Bø ha deciso ugualmente di raggiungere il traguardo a piedi e parlare anche al pubblico, facendo le sue solite battute. Anche nelle ore successive è apparso sempre di buon umore, in compagnia di suo fratello Johannes e dei due azzurri. Il giorno dopo, però, il trentatreenne ha sentito le conseguenze della brutta caduta in Germania.
«Oggi va un po’ meglio – ha affermato Tarjei Bø a TV2 – ma lunedì e martedì è stato assolutamente terribile. Mi sentivo martellare la testa, ed è stato difficile dormire con tutte le abrasioni che si attaccano ovunque. Ho sentito caldo, freddo e ho sudato, quindi il mio corpo ha subito una vera tensione».
Bø ha poi raccontato di essere saltato quando si è accorto che aspetto aveva il suo casco. « L’ho visto solo ieri, che il casco si era rotto in diversi punti. È incrinato in due o tre punti sul davanti. Si è ristretto forse un po’ più di quanto pensassi. Subito dopo che è successo sei così pieno di adrenalina, ma il giorno dopo ne ho pagato le conseguenze. La seconda volta che sono finito a terra, ero sicuro che avrei passato tre mesi con il gesso, sono rimasto sorpreso quando mi sono alzato e non avevo nulla di rotto. Sono stato molto fortunato. Allo stesso tempo, gli ultimi tre giorni sono stati piuttosto pesanti, con una grave commozione cerebrale. Posso vivere la situazione in due modi diversi: essere frustrato per l’infortunio oppure felice che sia andata così bene».
In Norvegia è in corso una polemica nei confronti di Rottefella, l’azienda che ha fornito gli attacchi, anche perché era già stata protagonista di altri incidenti in occasione dell’Oslo Ski Show e del Blinkfestivalen, tanto che il Toppidrettsveka ha deciso di non utilizzarli. Tarjei Bø ha criticato l’azienda: «Probabilmente non sono arrabbiato con Rottefella, perché è difficile sapere cosa abbiano fatto dopo gli altri incidenti. Se c’è qualcosa che mi frustra, è che non hanno informato l’organizzatore in Germania di quanto accaduto sia durante lo Ski Show di Oslo che il Blink Festival. Questa è forse la cosa più fastidiosa. Ma sarei stato più frustrato se fossi stato sdraiato qui con un femore o una clavicola fratturati. Alcuni giorni senza allenamento resisterò».
Pur trovandosi sdraiato in una stanza d’albergo all’Alpe di Siusi, costretto a osservare il panorama da mattina a sera, Tarjei Bø non ha perso il suo senso dell’umorismo: «Come ha detto Johannes: è un bene che non mi sia rotto entrambi i polsi, altrimenti avrebbe dovuto pulirmi».
Biathlon – Tarjei Bø non si è allenato con i compagni: “Va meglio, ma gli ultimi giorni sono stati pesanti”
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