Due anni fa ha sfiorato la vittoria della coppa di specialità sprint, arrivando di un soffio alle spalle della compagna di squadra Linn Svahn, non potendo giocarsi tutte le proprie carte, in quanto la Coppa del Mondo venne chiusa anticipatamente per l’esplosione della pandemia di Covid-19. Lo scorso anno, però, Jonna Sundling si è rifatta con gli interessi, vincendo la medaglia d’oro nella sprint in classico del Mondiale di Oberstdorf, bissando pochi giorni dopo nella team sprint.
Eppure, nonostante i successi, la ventiseienne svedese non è mai sotto i riflettori. «Probabilmente sono proprio così come persona – ha affermato Sundling a SVT – non sono quella che è sempre al cento dell’attenzione e va bene così. Da giovane ero un po’ timida».
Ma da campionessa del mondo in carica, è inevitabile che Sundling venga considerata una delle atlete da battere a Pechino, anche perché è già qualificata per i Giochi. Per una volta la svedese sarà sotto i riflettori, come altre sue compagne di squadra: «Onestamente, non mi importa (se mi considerano favorita, ndr). Non mi sembra di esserlo, ma comunque sono sempre la vecchia Jonna, per me non è cambiato nulla. Siamo una squadra molto forte nelle sprint, tutte potremmo essere considerate favorite».
Sci di Fondo – Sundling preferisce restare nell’ombra anche se è tra le favorite per Pechino
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