Il mondo degli sport invernali, in particolare dello sci di fondo, piange la scomparsa di Piero Ratti, storica firma della Gazzetta dello Sport, che ha seguito per decenni sci di fondo e sci alpino, oltre che il suo amato ciclismo, sempre con passione. Questo il ricordo della FISI.
«Piero Ratti ci ha lasciato. Una triste scomparsa lascia un vuoto nella famiglia degli sport invernali. È morto a Galbiate, in provincia di Lecco, dove si era trasferito dopo essere andato in pensione, il più anziano giornalista della Gazzetta dello Sport. Ratti aveva 92 anni, fu un inviato e una storica firma dello sci e del ciclismo: d’inverno si occupava delle gare di sci alpino e poi di sci di fondo, mentre d’estate seguiva tutto il mondo delle bici. Fu anche collaboratore della rivista federale Sport Invernali.
Giornalista professionista dal 1954 (nella foto con un giovanissimo Alberto Tomba), ha seguito molti grandi eventi dello sport. Un giornalista d’altra scuola, dal carattere mite, una persona colta e ironica, dalla penna affilata e capace di raccontare per oltre trenta anni le grandi imprese dei campioni. Ratti agli sciatori della fatica: fu tra i primi a seguire tutta l’epopea dei primi grandi successi del fondo contro gli scandinavi sino agli anni della Belmondo, della Di Centa e di De Zolt. Ci metteva sempre tanta passione ed entusiasmo: non volle perdersi neanche i Mondiali di Ramasu ’99, sotto un’incredibile nevicata e nonostante avesse le stampelle.
Sposato con Vlasta, lascia l’amata moglie, i figli Lucia e Paolo e la nipote Valentina Ginevra.
I funerali si terranno martedì 17 agosto, alle 10.30, a Galbiate, nella chiesa di San Giovanni Evangelista.
La Federazione Italiana Sport Invernali si stringe alla famiglia in questo momento di grande tristezza».
Anche la Redazione di Fondo Italia si stringe attorno alla sua famiglia in questo difficile momento e ricorda un grande giornalista che con il suo lavoro ha fatto tanto per questa splendida disciplina. Clicca qui per leggere il ricordo scritto da Stefano Arcobelli su La Gazzetta dello Sport.
Giornalista professionista dal 1954 (nella foto con un giovanissimo Alberto Tomba), ha seguito molti grandi eventi dello sport. Un giornalista d’altra scuola, dal carattere mite, una persona colta e ironica, dalla penna affilata e capace di raccontare per oltre trenta anni le grandi imprese dei campioni. Ratti agli sciatori della fatica: fu tra i primi a seguire tutta l’epopea dei primi grandi successi del fondo contro gli scandinavi sino agli anni della Belmondo, della Di Centa e di De Zolt. Ci metteva sempre tanta passione ed entusiasmo: non volle perdersi neanche i Mondiali di Ramasu ’99, sotto un’incredibile nevicata e nonostante avesse le stampelle.
Sposato con Vlasta, lascia l’amata moglie, i figli Lucia e Paolo e la nipote Valentina Ginevra.
I funerali si terranno martedì 17 agosto, alle 10.30, a Galbiate, nella chiesa di San Giovanni Evangelista.
La Federazione Italiana Sport Invernali si stringe alla famiglia in questo momento di grande tristezza».
Anche la Redazione di Fondo Italia si stringe attorno alla sua famiglia in questo difficile momento e ricorda un grande giornalista che con il suo lavoro ha fatto tanto per questa splendida disciplina. Clicca qui per leggere il ricordo scritto da Stefano Arcobelli su La Gazzetta dello Sport.