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Biathlon – Dorothea Wierer: “Il futuro? Non voglio pensarci, magari nel 2030 avrò smesso”

A poco meno di quattro mesi dal via della stagione, Dorothea Wierer sta cercando di allontanare ogni possibile forma di pressione. L’azzurra delle Fiamme Gialle, desiderosa di vincere la sua prima medaglia individuale ai Giochi Olimpici, non vuole che ciò diventi un’ossessione. Allo stesso tempo, a differenza di quanto fatto in passato, non ha più intenzione di parlare del suo possibile ritiro. Arriverà al termine della stagione 2021/22 oppure più avanti? Doro non vuole pensarci, ma concentrarsi solo sul presente, come se davanti a sé avesse ancora altri dieci anni di carriera.

La vincitrice di due edizioni della Coppa del Mondo ha affrontato questi argomenti nell’intervista rilasciata al microfono di Luca Casali per Fondo Italia, in occasione del raduno a Lavazè, fuori dall’Albergo Dolomiti che sta ospitando l’Italia. Vi proponiamo un breve stralcio scritto, mentre per vedere l’intervista nella sua interezza vi invitiamo a cliccare sul video.

«Le Olimpiadi sono un evento speciale in quanto contano solo le medaglie – ha affermato l’azzurra a Fondo Italiaho saputo che gareggeremo in una località molto particolare, dove vi saranno tanto vento e freddo, quindi cerco di allenarmi bene e vedremo come andrà. Io darò tutta me stessa, poi vedremo cosa arriverà. Ovviamente vorrei vincere una medaglia, ma non è un’ossessione. Alla fine tutti vogliono salire sul podio, ma c’è spazio solo per tre. So che sarà difficile. Le aspettative? Sono sempre le stesse, sono abituata ad essere lì davanti e mi auguro di starci anche quest’anno. L’obiettivo è combattere e battere le più forti. La concorrenza aumentata, sarà sempre più difficile. Ogni stagione è diversa, io mi sto allenando bene. Ci vuole anche tanta fortuna, in particolare a non ammalarsi. A causa del covid, anche la prossima sarà una stagione diversa dal solito, perché questa malattia non sparisce da un momento all’altro e bisogna conviverci. Cosa ho cambiato? Ascolto più il mio corpo, se sono troppo stanca mi fermo e cerco di staccare, dedicando del tempo anche agli amici, cosa che lo scorso anno non ho fatto seguendo alla lettera il programma».

Quindi la risposta sulla domanda più attesa, quella sul suo futuro. «Non so fino a quando continuerò. Alla fine ho deciso di ragionare come se continuassi per altri dieci anni, perché ora non voglio pensare troppo a quando finirà. Altrimenti rischierei di non concentrarmi il necessario sul presente. Diciamo così: magari nel 2030 avrò smesso».

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