In un interessantissimo articolo pubblicato da Langrenn.com, viene descritto il diverso approccio all’allenamento in quota da parte dei fondisti statunitensi rispetto a quelli norvegesi.
Il primo riguarda già i periodi di permanenza in quota. I norvegesi sono soliti effettuare un paio di raduni in quota nel corso della preparazione estiva ed autunnale, dalla durata di circa tre settimane ciascuno, questo al di là del fatto che Mondiali od Olimpiadi siano in quota o meno. Va rimarcato, però, che alcuni atleti scelgono di propria spontanea volontà di recarsi in quota per dei periodi personalizzati, in particolare Johaug, Østberg e Heidi Weng.
Gli sciatori americani hanno, invece, un sistema completamente diverso. Molti atleti statunitensi si allenano in quota per una settimana ogni mese. Tra coloro che seguono questo tipo di allenamento vi è anche Hailey Swirbul, che ha parlato del proprio allenamento tradizionale su Langrenn.com. La ventitrenne, che è una delle atlete più promettenti tra le statunitensi, vive ad Anchorage, in Alaska, vicino al ghiacciaio Eagle Glacier, dove lei e diversi sciatori statunitensi si allenano insieme ogni mese da maggio/giugno fino all’inizio della stagione della Coppa del Mondo. Le giornate consistono in due allenamenti sia sulla neve che a secco, divisi tra allenamenti duri e lenti. L’allenamento mattutino è il più lungo e normalmente dura dalle due alle tre ore. Gli esercizi pomeridiani di solito durano da un’ora e mezza a due ore. Nel corso di sette giorni sull’Eagle Glacier, eseguono almeno tre allenamenti duri, di solito uno al giorno dopo i primi due giorni sul ghiacciaio. L’eccezione è l’ultimo giorno, quando fanno solo un lungo allenamento da tre a quattro ore.
Nei loro campi in alta quota, gli sciatori norvegesi, d’altra parte, svolgono solitamente tante attività diverse, sciando sulla neve, correndo a piedi, allenandosi per la forza e pattinando sugli skiroll. La quantità di formazione intensiva è di solito piuttosto piccola durante questi campi.
Swirbul ha però spiegato qual è per lei la cosa più importante dell’allenamento in quota: migliorare la propria tecnica. «Per me la cosa più importante nell’allenamento in quota è arrivare a sciare il più possibile sulla neve – ha raccontato a Langrenn.com Plus – ogni chilometro sulla neve mi permette di migliorare la mia tecnica, perché migliorandola puoi andare più velocemente. Posso scegliere l’area che voglio migliorare. Ad esempio, quando pattino, cerco di concentrarmi su una sciata efficiente e tecnicamente fluida invece di macinare solo chilometri a un ritmo lento».
Swirbul ama anche il duro allenamento sul ghiacciaio e soprattutto le sessioni di sprint di squadra. «Gli sprint di squadra sono davvero divertenti. Dividiamo il nostro gruppo in più squadre ed eseguiamo una pratica agonistica simile alla Coppa del Mondo, dove ci sono molti punti tecnici e curve».
Ovviamente, Swirbul, che vive praticamente ai piedi del ghiacchiaio, non pensa nemmeno alla possibilità di utilizzare la camera ipobarica: «Adoro gli allenamenti sul ghiacciaio. Tutti vivono insieme, mangiano insieme e si divertono».