Dal Congresso della FIS è arrivato un risultato sorprendente con la netta vittoria di Johan Eliasch, diventato così il quinto presidente nella storia della FIS. Un risultato in parte sorprendente, anche per le sue dimensioni, dal momento che il miliardario svedese, con cittadinanza britannica, è stato eletto già al primo turno prendendo ben 65 dei 119 voti validi, pari al 54,62%.
In pochi avrebbero immaginato un risultato del genere per un imprenditore che prima d’oggi non aveva mai avuto alcuna esperienza politica nello sport e nella FIS. Ma chi è Johan Eliasch? Nato in Svezia e trasferitosi in Inghilterra, il nuovo presidente della FIS avrebbe un patrimonio che ammonterebbe a circa 2,3 miliardi di sterline. Da diversi anni è il CEO di Head, importantissima azienda nel mondo del tennis e dello sci, ma è anche banchiere, produttore cinematografico, oltre che filantropo. Nel 2005 ha acquistato ben 1600 chilometri quadrati della Foresta Amazzonica per non permetterne l’abbattimento degli alberi e nel 2006 ha co-fondato Cool Earth, una ONG britannica che protegge le foreste pluviali al fine di combattere il riscaldamento globale, proteggere l’ecosistema e fornire lavoro alle popolazioni locali. Il cinquantanovenne miliardario svedese è stato protagonista anche nel mondo del gossip, per una relazione con la famosa attrice Sharon Stone.
Inoltre Eliasch è anche molto apprezzato dalla politica inglese, soprattutto dal Partito Conservatore, dal momento che è stato consulente degli ultimi tre primi ministri: David Cameron, Theresa May e Boris Johnson. Quest’ultimo ha anche dato il suo endorsement nel video di presentazione della candidatura alla FIS del CEO di Head. Eliasch ha anche avuto un ruolo nel Governo Laburista dell’allora primo ministro Gordon Brown.
Eliasch si era presentato alle elezioni come outsider e soprattutto come rappresentante di un cambiamento radicale nella FIS. Il suo programma era piuttosto ampio e vedeva all’interno anche una modifica sostanzale al modo in cui vengono organizzate le competizioni. Eliasch vorrebbe rendere il prodotto più adatto allo spettatore con l’introduzione di gare notturne, esperienze interattive e contenuti in streaming. Per il miliardario svedese la FIS dovrebbe proporre un prodotto simile a quello del PGA di golf o della Formula 1. Ecco cosa dichiarò per esempio in un’intervista rilasciata al sito austriaco Kleine Zeitung: «Dobbiamo trovare dei format migliori e più adatti alla tv. Ad esempio la combinata nordica è una disciplina molto difficile da trasmettere in televisione, mentre uno slalom parallelo è più adatto e sicuramente si fa guardare molto più volentieri dalla gente. Più una gara diventa divertente e più lo spettatore è portato a guardarla. Con l’aumento degli ascolti, ovviamente, ottieni dei migliori diritti tv, aumentano gli incassi, che si possono così investire nei nostri sport. Gli sport invernali dovrebbero essere percepiti in tutto il mondo come la Formula 1 o il tennis. Gli sport invernali e sciistici devono essere più riconoscibili, è necessaria maggior pubblicità».
Un altro degli obiettivi di Eliasch è quello di creare delle condizioni paritarie quando si tratta di opportunità di allenamento e di sviluppo. Eliasch propone anche un’organizzazione più attiva e trasparente della governance. È favorevole ai limiti nel numero di mandati del Presidente e di un comitato consultivo di esperti e commissioni specializzate, per mostrare all’esterno un’organizzazione solida, trasparente, diversificata nel genere e dalla mentalità aperta.
In un’intervista a Skiracing aveva dichiarato: «Ho un’idea e voglio realizzarla. Se non vuoi cambiare, allora non sono il tuo candidato. Se vuoi cambiare, allora sono io la tua scelta». Questa frase non aveva certo conquistato molti presidenti di federazioni legati al passato e determinate sicurezze. Evidentemente, però, il sostegno è arrivato proprio da quei paesi che desideravano una forte rottura con il passato.
Queste le sue prime dichiarazioni dopo la vittoria: «Mi impegnerò, avrò una mente aperta e sarò un presidente per tutte le nazioni e tutte le discipline. Abbiamo incredibili opportunità. E ora: lavoriamo. Grazie a tutti».
La speranza è che la sua voglia di spettacolarizzare gli eventi sportivi per renderli più accattivanti non ne snaturi l’essenza, ma che essa venga invece valorizzata maggiormente sfruttando al meglio ciò che offrono oggi i mezzi di comunicazione.
In Norvegia però c’è chi è preoccupato, come il commentatore Jan Saltvedt di NRK: «È un uomo dello sci alpino, non credo abbia tutto questo interesse nel salvare lo sci di fondo in tecnica classica».