Un mese prima di compiere ventun’anni, Sebastian Samuelsson sorprese tutti alle Olimpiadi di Pyeongchang 2018, vincendo l’argento nella pursuit e l’oro da protagonista in staffetta. Risultati che ottenne da semi sconosciuto e senza alcuna pressione addosso. Alle Olimpiadi di Pechino, però, il ventiquattrenne svedese sarà tra gli atleti più attesi, una delle grandi speranze di medaglia per la sua Svezia. Il Comitato Olimpico Svedese lo ha già selezionato per i Giochi insieme a Martin Ponsiluoma e Hanna Öberg.
Per questo motivo Samuelsson vuole preparare le Olimpiadi Invernali 2022 con grande cura, senza tralasciare alcun particolare. Così, dal momento che in Cina si gareggerà ad una quota molto alta, il giovane biatleta svedese ha chiesto ed ottenuto dalla sua associazione di potersi separare per un periodo dal resto della squadra e recarsi a sue spese in Italia per allenarsi proprio in quota.
La Svezia ha pianificato un lungo raduno in quota a Font Romeu, in Francia, nel mese di settembre, nella stessa località in cui la squadra già si recò nel 2019. In quell’occasione però Samuelsson dovette abbandonare a causa di un malanno. Lo svedese è ora deciso a pianificare tutto al meglio, così ha svelato a SVT di aver chiesto all’allenatore Johannes Lukas di potersi recare da solo in Italia per tre settimane di allenamento tra giugno e luglio. Andrà prima a Lavazè e successivamente ad Anterselva.
«Ho parlato con Johannes (Lukas) – ha affermato Samuelsson a SVT – lui ha pensato che sarebbe stata una cosa positiva se fossi andato ad allenarmi in quota. Penso di poter riuscire a fare bene in quota se riesco ad acclimatarmi, ma mi ci vuole tempo per farlo. Direi che ci vogliono circa 10-12 giorni».
Nello stesso periodo sarà a Lavazè anche la nazionale norvegese di biathlon. Samuelsson ha già sentito i suoi colleghi e ha ricevuto anche un invito da Tarjei Bø per tirare un po’ il gruppo sulle montagne.