L’attesa è finalmente finita. A 48 giorni di distanza dalle dimissioni del direttore tecnico Federico Rigoni, il settore italiano del salto e della combinata nordica ha un nuovo coordinatore: è Sandro Sambugaro. Come il suo predecessore, anche il nuovo dt è originario del Veneto, sempre zona Asiago, in questo caso Gallio. Nella sua carriera agonistica, ha vinto un bronzo alle Universiadi del 1983 e partecipato a due edizioni dei Giochi Olimpici, a Sarajevo e Calgary. Dopo aver avuto anche dei ruoli in FIS, come delegato FIS per la Coppa del Mondo e la Continental Cup, a 55 anni Sambugaro avrà ora il compito di guidare salto con gli sci e combinata nordica.
Per il momento non vi sono grandi novità rispetto al passato negli staff tecnici delle squadre. La sua nomina significa che finalmente si potrà partire, seppur con un grave ritardo (ovviamente non per colpa del nuovo arrivato, ndr), dal momento che nella stagione olimpica gli azzurri non hanno avuto ancora alcun raduno ufficiale. In un anno in cui l’Italia si è anche fermata anticipatamente, a causa dell’emergenza Covid-19, questo ritardo non è stato certo l’ideale.
Sambugaro si troverà a lavorare su due fronti. Da una parte preparare al meglio gli azzurri che rappresenteranno l’Italia ai Giochi Olimpici di Pechino, dall’altro proseguire l’ottimo lavoro svolto negli ultimi anni con il settore giovanile e la combinata nordica femminile, che quest’anno vivrà una vera e propria Coppa del Mondo, dopo l’assaggio della passata stagione. In attesa di comprendere cosa cambia tra il ruoro di direttore tecnico e coordinatore, a Sambugaro vanno i migliori auguri di buon lavoro, con la speranza che possa essere aiutato da un ambiente troppo spesso protagonista di dannose liti interne che danneggiano il movimento.