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Biathlon

Biathlon – Verso Pechino, ecco come la Norvegia femminile sta simulando le situazioni ventose

Il podcast Kant Ut, che vede protagoniste Ingrid Landmark Tandrevold e Tirl Eckhoff, offre sempre numerosi spunti interessanti, dal momento che le due atlete sono solite entrare nei particolari della loro preparazione e di ciò che accade loro nel corso della stagione.

Nell’ultima occasione Tandrevold ha parlato dei primi allenamenti che la squadra femminile norvegese sta svolgendo in questo periodo. La vincitrice dell’ultima coppa di specialità mass start ha svelato che negli allenamenti al chiuso, gli allenatori Patrick Oberegger e Sverre Huber Kaas hanno introdotto una sorta di deumidificatore con una grande ventola, che servirebbe loro a simulare in qualche modo le situazioni di vento che le atlete potrebbero trovare al poligono.
Un’idea che la biatleta norvegese ha ammesso di apprezzare: «Abbiamo una sorta di macchina del vento. È molto bello. Immaginate: siamo al poligono ed uno tra Patrick o Sverre, è in piedi con questa grande ventola che ricorda un mini cannone da neve. C’è un flusso d’aria che loro muovono affinché le raffiche possano anche variare. È molto importante per noi. Le Olimpiadi di Pechino sono in quota a 1.750 metri e, secondo le previsioni, farà molto freddo e ci saranno venti forti».

Il metodo piuttosto artigianale di Oberegger e Kaas è in realtà soprattutto un espediente per variare l’allenamento e dare nuovi stimoli alle atlete, in quanto è impossibile riprodurre le condizioni reali che si possono trovare al poligono. Certe cose si imparano soprattutto sul campo, con esperienze quasi drammatiche come quelle di Östersund. Ma in ogni caso potersi allenare anche in questi particolari può sempre dare maggior tranquillità alle atlete.

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