Il prossimo 4 giugno la FIS deciderà se vi sarà un divieto assoluto all’utilizzo dei prodotti fluorurati già a partire dalla stagione olimpica 2021/22 oppure se esso sarà rinviato di un anno. Dopo i test svoltosi a Lenzerheide nello sci alpino ed Östersund nel biathlon, attraverso un comunicato la FIS aveva parlato di risultati molto positivi e di dover lavorare soltanto su qualche calibrazione.
Invece sembra che di lavoro se ne debba fare ancora un bel po’. Secondo quanto riferito all’Expressen dal responsabile dei materiali della nazionale svedese di sci di fondo, Petter Myhlback, un nuovo test organizzato dalla FIS a Bruksvallarna tre settimane fa ha dato esiti ben lontani rispetto a quelli sperati. Il team di esperti della FIS si era presentato con due diversi macchinari per rilevare la presenza o meno di fluoro. Uno realizzato per i test sul campo, quindi quello che molto probabilmente andrà poi utilizzato in occasione delle competizioni. L’altro, più avanzata e costosto, realizzato invece per l’uso in laboratorio.
«La macchina che verrà utilizzata sul campo ha funzionato davvero male – ha subito affermato Myhlback – mentre quello creato per il laboratorio è andato molto bene. Qualche piccolo problemino, ma in generale bene. Ma lo strumento che a noi serve è quello sul campo, l’altro è troppo costoso. Però la cosa positiva è che vediamo che siamo sulla strada giusta, quindi sicuramente ci sarà una tecnologia in grado di funzionare in futuro».
Myhlback è però convinto che sia altamente improbabile attuare il divieto del fluoro già a partire dalla prossima stagione: «No, non è assolutamente possibile introdurre qualcosa del genere già questo inverno. Faccio molta fatica a crederlo. Sembra che il divieto sia più lontano. Se poi dovessero attuarlo già quest’anno, noi avevamo fatto un ottimo lavoro già prima della scorsa stagione quando si pensava che ci sarebbe stato il divieto. Quindi non sarei troppo stressato se ciò accadesse».
Ma sembra proprio che per il divieto all’utilizzo del fluoro si dovrà ancora affrettare. La cosa che ci sorprende è la fretta con cui la FIS aveva voluto accelerare il processo la scorsa primavera annunciando il divieto del fluoro già a partire dalla stagione 2020/21 senza aver ancora nemmeno iniziato a lavorare sul macchinario di rilevazione. In quell’occasione ci chiedemmo subito se non fosse il caso di introdurlo a partire dalla stagione 2022/23 all’inizio di un nuovo ciclo olimpico. Probabilmente finirà così, ma non era certo difficile arrivarci subito.