“Ho sempre sostenuto che, purtroppo, con questo virus dobbiamo imparare a convivere ma questo non significa penalizzare il mondo produttivo”.
È questo il pensiero con il quale l’assessore al Turismo della Regione Veneto, Federico Caner, affronta la seconda estate in cui il turismo veneto deve fare i conti con l’emergenza sanitaria per combattere la pandemia da Coronavirus. “Quello appena trascorso è stato un anno molto difficile per tutti i comparti e la montagna non fa eccezione – prosegue l’assessore -. Le misure di contenimento, necessarie per combattere il virus, hanno pesato in maniera trasversale su tutte le attività. Il nostro impegno dunque è stato quello prima di tutto di assicurare delle risorse alle attività in difficoltà. Ho sempre sostenuto la necessità di convivere con questo virus, dunque nel rispetto delle misure di sicurezza, è necessario mettere le attività in condizione di lavorare. Come già accaduto nell’estate del 2020 sono certo che la montagna, proprio per l’offerta all’aria aperta che sa offrire verrà scelta da molti turisti, italiani e non solo. Questo però dipenderà molto anche dalle decisioni che prenderanno gli altri paesi in termini di contenimento del virus.
In concreto la Regione Veneto quali e quanti sostegni ha già dato o previsto per gli operatori della montagna?
“Sono molto soddisfatto – sottolinea l’assessore Caner – del lavoro che come Regione del Veneto siamo riusciti a fare portando a casa, insieme alle altre Regioni, un fondo da 800 milioni di euro destinati alle imprese del settore. Dal confronto con i ministri al Turismo Massimo Garavaglia e agli Affari Regionali e le Autonomie Maria Stella Gelmini abbiamo la proposta delle Regioni impegnando il Governo nella sua applicazione nel decreto Sostegni. Il lockdown bianco ha rappresentato una vera e propria Caporetto per la montagna del Veneto. A febbraio, secondo le stime di alcuni istituti di ricerca, solo per la nostra Regione era stata calcolata una perdita di 900 milioni di euro. Secondo i dati dell’Ufficio di Statistica della Regione Veneto nei primi due mesi del 2021, rispetto all’anno scorso, il comprensorio turistico montano ha fatto registrare un -70,8 per cento delle presenze. Davanti a cifre come questa l’unica alternativa possibile è quella di contribuire velocemente a sostenere le attività che ora, con i nuovi protocolli di sicurezza che verranno definiti per tutto il settore turistico, vogliono farsi trovare pronte per la stagione estiva. L’invito che come Regioni abbiamo rivolto al Governo è di comprimere quanto più possibile i tempi per mettere a terra queste risorse che potranno aiutare le attività della montagna nella ripartenza”.
Cosa direbbe ad un turista per convincerlo a trascorrere qualche giorno sulle vostre montagne?
"La promozione è certamente necessaria, ma la montagna veneta per fortuna è già meta molto conosciuta per la maggior parte dei turisti. Il punto oggi non è più solo fare conoscere le bellezze delle nostre montagne, ma piuttosto far capire a chi deve scegliere dove trascorrere le proprie vacanze che il Veneto e le sue montagna sono mete sicure. Dunque se dovessi dirlo in sintesi direi: venite in Veneto, siamo aperti e sicuri”.
Turismo – Le montagne del Veneto sono già pronte per ripartire
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